Basilicata: “cittadini costretti a lasciare la regione per accedere a cure specialistiche o a prestazioni non disponibili”. La denuncia

Riceviamo e pubblichiamo una nota del Segretario Regionale aggiunto UIL FPL, Verrastro Giuseppe:

“I dati Agenas sulla mobilità sanitaria interregionale dipingono un quadro allarmante della situazione del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) italiano, una crisi che si manifesta con particolare gravità in regioni come la Basilicata.

Con una spesa nazionale che sfiora i 3 miliardi di euro e un flusso migratorio di pazienti prevalentemente dal Sud verso il Nord, in cerca di cura presso strutture private accreditate, emerge una realtà a due velocità: una sanità per chi può permetterselo e una per chi non ha altra scelta.

La UIL FPL denuncia l’aggravarsi delle diseguaglianze e la crescente privatizzazione del sistema sanitario, diretta conseguenza delle politiche governative.

La situazione in Basilicata, con una mobilità passiva di oltre 52 milioni di euro registrata nell’ anno 2023 , evidenzia in modo drammatico le criticità del sistema.

Secondo l’analisi di Agenas, la mobilità sanitaria interregionale ha raggiunto livelli record, con un costo che mette a dura prova le già precarie risorse del SSN.

Questo fenomeno, che vede un massiccio spostamento di pazienti verso strutture private del Nord Italia, evidenzia una grave carenza di servizi adeguati nel Mezzogiorno e una crescente disparità di accesso alle cure tra le diverse regioni del paese.

La Basilicata, con la sua significativa mobilità passiva, rappresenta un esempio emblematico di questa situazione, con cittadini costretti a lasciare la regione per accedere a cure specialistiche o a prestazioni non disponibili localmente. Questo comporta non solo un aggravio economico per le famiglie, ma anche disagi e sofferenze aggiuntive per i pazienti già fragili.

La UIL FPL sottolinea come questo dato sia un chiaro indicatore dei tagli continui e dell’arretramento degli investimenti nel SSN. La spesa per il SSN è scesa al 6,1% del PIL, il valore più basso degli ultimi decenni, con previsioni ancora più pessimistiche per il futuro: 6,0% nel 2025 e 5,6% nel 2030.

Questo significa oltre 20 miliardi di euro in meno all’anno rispetto all’inizio del mandato del Governo una riduzione drammatica che compromette ulteriormente la qualità e l’accessibilità delle cure.

La mobilità passiva lucana di oltre 52 milioni di euro si inserisce in questo quadro di generale impoverimento del sistema, amplificando le difficoltà già esistenti.

Si evidenzia inoltre come l’autonomia differenziata, se non bloccata, rischia  di infliggere un colpo mortale al SSN, mettendo a rischio  i principi fondamentali di universalismo, uguaglianza ed equità.

La situazione attuale, già gravata da forti divari territoriali, rischia di aggravarsi ulteriormente, trasformando la salute in un privilegio per pochi.

I 4,5 milioni di italiani che rinunciano alle cure a causa di difficoltà economiche rappresentano una testimonianza drammatica di questa realtà, una realtà che colpisce con particolare intensità regioni come la Basilicata.

In conclusione, la UIL FPL  lancia un appello per un immediato cambio di rotta. Senza adeguati finanziamenti e politiche volte al rafforzamento del SSN, in termini di personale, strutture e servizi, il rischio che la salute diventi un bene di lusso per pochi è sempre più concreto.

La situazione attuale, aggravata dalla drammatica situazione lucana, richiede un intervento urgente per garantire a tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro provenienza geografica o capacità economica, l’accesso alle cure mediche di cui hanno bisogno.

È necessario investire nella sanità pubblica, contrastare la privatizzazione e garantire l’uguaglianza di accesso alle cure per tutti i cittadini italiani e lucani”.