“L’analisi dei dati annuali pubblicati dall’Istat evidenzia che nel 2020 la crisi del lavoro ha maggiormente colpito il segmento dei giovani, come già evidenziato in nostre recenti analisi”.
E’ quanto sottolinea Confartigianato che aggiunge:
“A fronte di una flessione dell’occupazione del 2%, il calo degli occupati giovani under 35 è pari al 5,1%.
In chiave territoriale più colpiti i giovani nel Mezzogiorno che diminuiscono del 6,9% mentre il totale degli occupati della ripartizione diminuisce del 2%, in linea con il trend nazionale.
L’analisi per regioni evidenzia le flessioni più intense per la Calabria con il -11,2%, la Basilicata con il -10,9% e la Sardegna con il -9,1% mentre, sul versante opposto, si osserva una tenuta (-0,1%) dell’occupazione giovanile nel Friuli-Venezia Giulia.
Le recenti tendenze del mercato del lavoro sono state presentati la scorsa settimana dall’Ufficio Studi nel corso del webinar organizzato da Confartigianato Salerno per il lancio dei laboratori dedicati ai giovani, per la creazione di impresa e la pianificazione della carriera.
L’analisi degli ultimi dati dell’INPS su attivazioni e cessazioni di rapporti di lavoro dipendente di imprese private, evidenzia che il saldo annualizzato – la differenza tra i flussi di assunzioni e cessazioni in dodici mesi, che rappresenta la variazione tendenziale delle posizioni di lavoro – è diventato negativo a febbraio 2020 ed è peggiorato a causa della crisi Covid-19 fino a toccare il minimo a giugno 2020 (-812.000).
Nella seconda parte dell’anno la situazione è migliorata ma a dicembre 2020 il saldo annualizzato è ancora pesantemente negativo (-659.808): solo i rapporti di lavoro a tempo indeterminato mostrano un saldo positivo (+259.160 e saldo positivo in tutte le regioni); quest’ultimo andamento va letto alla luce dell’ampio utilizzo degli ammortizzatori sociali e della proroga del divieto di licenziamento.
Di particolare rilevanza per il segmento dell’occupazione giovanile, è il segnale di tenuta dell’apprendistato che registra il minor saldo negativo (-1.203 unità) tra le forme contrattuali diverse dal lavoro a tempo indeterminato.
Nel dettaglio regionale i maggiori spunti positivi del saldo per gli apprendisti – diffusi tra le regioni del Mezzogiorno si osservano in Campania (+3.603), Sicilia (+2.155), Lazio (+1.605), Puglia (+1.194), Calabria (+668), Abruzzo (+330), Liguria (+289) e Sardegna (+179).
Altro spunto positivo proviene dalle trasformazioni di rapporto di lavoro: nel 2020 salgono del 9% le conferme di rapporti di apprendistato giunti alla conclusione del periodo formativo, in netta controtendenza rispetto a quelle a tempo determinato, che crollano del 22%.
La maggiore diffusione dell’apprendistato nelle imprese artigiane si conferma anche nel difficile contesto della crisi da Covid-19: per il 2020 il 9,5% delle assunzioni delle imprese artigiane sono previste con contratto di apprendistato, a fronte di una media del 6,8%.
L’incidenza massima di apprendisti nell’artigianato, pari al 12,8%, si raggiunge nei Servizi, quota quasi doppia rispetto alla media di settore del 7,0%.
I dati per regione e provincia sulla consistenza degli apprendisti sono disponibili nel rapporto ‘Territori 2020 – 100 variabili, oltre 10 mila numeri di oltre 100 territori. 10^ edizione’”.