Così, in un documento congiunto, i consiglieri regionali dei gruppi di minoranza di Italia viva, Movimento cinque stelle, Partito democratico e Prospettive lucane:
“Altro che maggioranza compatta, cosi come dichiarava il presidente Bardi solo 24 ore fa. La crisi è totale e non è solo politica all’interno della sua maggioranza. È una crisi reale e tangibile del concetto di democrazia e del senso delle istituzioni. La Basilicata è a rischio, non giriamoci attorno. Alla luce del rinvio del Consiglio di martedì già previsto, Cicala convochi un Consiglio nel quale il Presidente Bardi deve venire a riferire proprio sulla crisi. E’ un atto di rispetto, che ora ci aspettiamo, non bastano certo poche righe di comunicato, per altro già smentite.
Non è possibile abusare dell’intelligenza dei lucani e delle lucane e continuare a far finta che non ci siano problemi politici o, se resi evidenti, minimizzare dicendo che si risolveranno presto. Si sta prendendo letteralmente in giro la comunità tutta, come se le emergenze esistenti, tante e irrisolte, fossero di altri e non della Basilicata.
Non possiamo tollerare che non si convochi più il Consiglio regionale previsto per martedì 2 febbraio prossimo dopo aver già fatto saltare quello dello scorso martedì, come calendarizzato dalla conferenza dei capigruppo oltre un mese fa. Non si può annunciarlo mentre stanno scoppiando crisi da tutte le parti, dal Consorzio Industriale di Potenza che non paga stipendi a Tempa Rossa al tema del deposito unico nazionale delle scorie nucleari. È un atto scellerato.
La semplice attività ispettiva vede un elenco di interrogazioni che attendono risposte da oltre un anno. Bardi, Cicala e l’intera maggioranza non hanno idea di come si debba garantire il minimo rispetto per le istituzioni che rappresentiamo per volontà degli elettori. Il presidente del Consiglio Cicala, evidentemente interessato più ai tornaconti personali che al ruolo super partes, si presta al gioco senza rispetto per le prerogative di noi consiglieri e continua ad essere assolutamente inadeguato e ingiustificato. La crisi innescata dall’assessore Cupparo, la riunione romana, la dichiarazione di ‘Maggioranza Compatta’ mandano in ‘pausa’ il Consiglio per il weekend per le troppe tensioni. In pratica – concludono – si attende la chiusura della situazione nazionale ‘per vedere un pò l’effetto che fa’ come diceva una vecchia canzone di Enzo Jannacci”.