Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa del Dott. Pasquale Scelzo, MMG (medico di medicina generale) di Brienza (PZ):
“Che confusione! “Che confusione”… sono le parole iniziali di una famosa canzone dei Ricchi e Poveri ed oggi più che mai rispecchiano, in tempi di pandemia da Covid-19, la situazione della sanità in Basilicata.
Per mesi i “media” hanno sottolineato l’importanza di anticipare la vaccinazione anti-influenzale 2020-2021 ed estenderla a tutta la popolazione over-65 ed a tutti i soggetti a rischio per patologie varie ed a quelli che lavorano con il pubblico (forze dell’ordine, insegnanti e collaboratori ATA, personale sanitario, etc.); ed infatti studi scientifici vari hanno confermato quanto nei soggetti vaccinati per l’influenza una eventuale infezione da SARS COV 2 abbia un decorso meno complicato!
Uno studio in pre-print condotto in Brasile, dove la stagione influenzale si sta appena concludendo, nei soggetti vaccinati con vaccino anti-influenzale trivalente si è osservato che:
1) meno 8% di ricoveri in terapia intensiva;
2) meno 18% di richiesta di supporto ventilatorio;
3) addirittura meno 17% di rischio di morte.
Scusate se è poco! E invece…a fronte di una richiesta del sottoscritto, medico di famiglia massimalista con 1.570 assistiti, di circa 700 dosi di vaccini, al momento ne ho ricevuti appena 220 (e parte di questi ritirati personalmente presso la sede ASP di Villa D’Agri) con la promessa che il 9-10 Novembre ne avremmo ricevuto un altro consistente quantitativo.
Pura illusione! Salvo ulteriori imprevisti gli altri vaccini arriveranno a fine mese con la benedizione o meglio le rimostranze degli assistiti con i quali era stato concordato un calendario di prenotazioni (con data ed orario), onde evitare assembramenti nello studio medico.
Al di là delle dichiarazioni minimizzanti del D.G. del Dipartimento Sanità della Regione Basilicata, dr. Ernesto Esposito, se nella vicina Campania i colleghi MMG hanno iniziato a vaccinare il 5 Ottobre e, per informazioni certe, hanno ricevuto dal 65 al 70% delle dosi richieste, ciò vuol dire che nella nostra regione qualcosa, forse, non è andato per il verso giusto!
Ed andiamo ai tanto famigerati tamponi, molecolari e rapidi che verranno.
Passi per i tanti tamponi di cui si sono perse le tracce, passi per i tamponi prima annunciati positivi, poi dichiarati negativi (vedi dipendenti ASP di Villa D’Agri), la situazione, già da più parti denunciata, è diventata melodrammatica per la difficoltà ad avere i risultati di quelli somministrati in tempi ragionevoli.
Nonostante gli sforzi dei medici responsabili di distretto e del responsabile della piattaforma regionale, Dr. Vincenzo Barile, che qui voglio ringraziare per la sua sempre pronta disponibilità telefonica, i risultati vengono notificati con tempi che vanno da 2- 3 a 6-7 giorni, a seconda se processati presso l’Osp. S. Carlo e/o fuori regione, il tutto con gravi ripercussioni sulla psiche dei soggetti tamponati e contatti stretti e problematiche di tipo burocratico per noi medici per le certificazioni!
Mi chiedo…i numeri annunciati dai “media” (rai 3 e quotidiani) dei casi positivi del giorno precedente in realtà, visti i tempi di processazione, a quanti giorni addietro corrispondono? Si è pensato alle conseguenze in termini di tracciamento e prevenzione dei contagi?
Per quanto poi riguarda i tamponi antigenici rapidi cosa dire?
Non si sa, ad oggi, come, quando ed in che modo e quantità verranno recapitati a noi medici di famiglia…né come e dove dovremmo somministrarli in sicurezza…; a mio modesto parere sarebbe opportuno che presso ogni distretto sanitario comunale venissero individuati dei locali ove MMG e pediatri di libera scelta ove potrebbero ottemperare a tale compito delicato e non privo di rischi!
Ma vabbè. Altro tema: il ruolo delle unità USCA (Unità Speciali di Continuità Assistenziale).
Create in numero di una ogni 50.000 abitanti e nate per evitare che i medici di famiglia venissero a contatto con soggetti sintomatici e/o fortemente sospetti di positività Covid, composte in genere da infermieri e brillanti giovani medici, a chiamata dei MMG esse intervengono a domicilio dei suddetti pazienti, ma non sempre con tempestività, perché in numero insufficiente.
Esse andrebbero incrementate e fornite di supporti tecnologici, quale ad esempio un ecografo portatile; tale strumento con una ecografia toracica, esame che tutti i nostri giovani medici in formazione e formati in Basilicata sono in grado di fare (vero d.ssa Saponara Annarita?), permetterebbe di evidenziare addensamenti polmonari ed eventuali polmoniti e selezionare così casi da poter assistere a domicilio, con i protocolli previsti, senza ingolfare i PS (Pronto Soccorso) e gli ospedali di Potenza e Matera.
Che dire poi della “tendopoli” che doveva essere l’ospedale da campo del Qatar? Una vera vergogna!
Con tutti gli ospedali inutilizzati e/o semivuoti presenti nel territorio di Basilicata non si poteva prevedere per tempo che venissero attrezzati, e con poca spesa, e destinati ad ospitare i soggetti asintomatici e/o paucisintomatici, positivi al Covid-19, fino a negativizzazione dei loro tamponi?
Ultima considerazione…per i pazienti Covid che vengono curati a domicilio l’ossigeno è un farmaco cruciale e che serve in quantità generose; alcune regioni italiane hanno deliberato che i medici di base possono prescrivere l’ossigeno liquido.
Presidente Bardi, Assessore Leone…perché non fate sì che anche gli MMG lucani possano farlo? Questo è quanto”.