Per disposizione del Procuratore della Repubblica, pubblichiamo il seguente comunicato:
“In data 16.06.2020 su disposizione di questa Procura della Repubblica, la Compagnia della Guardia di Finanza di Potenza, in esecuzione di ordinanza cautelare, ha tratto in arresto G. S., di anni 31, di Potenza, per i reati di circonvenzione di incapaci, peculato, truffa, indebito utilizzo e falsificazione di carte di credito e pagamento, accesso abusivo a sistema informatico in danno di anziani clienti dell’ufficio postale in cui prestava servizio.
La misura è stata anche adottata in relazione ai reati di riciclaggio ed autoriciclaggio delle somme sottratte alle parti offese.
Contestualmente si è proceduto al sequestro di denaro, titoli e beni per un valore di € 230.000 pari al valore delle somme indebitamente sottratte dall’indagato alle sue vittime.
L’attività di polizia giudiziaria delegata alla Guardia di Finanza, svolta sotto la direzione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Potenza, vede indagati, oltre all’arrestato, altri suoi tre familiari implicati nel reimpiego/riciclaggio del denaro.
Sulla base dei gravi indizi acquisiti è emerso che l’indagato, con sofisticati sistemi fraudolenti, sottraeva le predette ingenti somme di denaro dai conti correnti con modalità telematica (G. si faceva comunicare fiduciariamente dagli anziani clienti le password per l’accesso on line ai c/c) e, quindi, dalle disponibilità dei clienti dell’Ufficio postale in cui prestava servizio quello di Trivigno, dove è rimasto per un lungo periodo, (per poi essere trasferito presso gli Uffici Postali prima di Potenza e poi di Pignola) .
In particolare, l’arrestato sottraeva somme ai correntisti, appropriandosene mediante la frode e anche la circonvenzione di persone anziane, che a lui si affidavano essendo incapaci di gestire con la dovuta attenzione i propri sudati risparmi e quindi le proprie disponibilità finanziarie.
Il G. S., dopo avere razziato i conti, con il successivo apporto dei propri ascendenti e del coniuge, procedeva a riciclare le somme sottratte attraverso il loro reinvestimento in polizze assicurative, buoni fruttiferi e titoli intestati a sé ed ai suoi familiari.
L’attività investigativa svolta, si inquadra in un complesso quadro di vigilanza e controllo, nell’ambito delle operazioni a tutela del credito e del risparmio dei cittadini, degli istituti di credito ed enti finanziari che, soprattutto nell’attuale periodo storico, connotato da gravi turbolenze economiche e di forte disagio, sono soggetti a manovre speculative e fraudolente”.