Riceviamo e pubblichiamo un comunicato per disposizione del Procuratore della Repubblica:
“Lo scorso 13 ottobre la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Potenza, nell’ambito di un’attività di indagine in materia di delitti contro la pubblica amministrazione, aveva dato esecuzione, con la collaborazione della locale Sezione di P.G. — Aliquota Guardia di Finanza e del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria Potenza, ad un ’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali e reali nei confronti di tre dipendenti del Comune di Guardia Perticara applicati ex art. 1 co 557 L. 311/2004 presso il Comune di Armento (modalità cosiddetta a scavalco).
Sulla scorta di ulteriori evidenze investigative sopravvenute sono stati acquisiti ulteriori indizi — da verificare in sede di merito — da cui emergerebbe che il rag. De Fina Carlo Rosario, vale a dire uno dei tre dipendenti del Comune di Guardia Perticara già sottoposto a misura cautelare, avrebbe commesso ulteriori condotte illecite similari a quelle già contestate.
Infatti, il dipendente — ferma restando la presunzione d ’innocenza – nello svolgimento delle sue funzioni pubbliche presso il Comune di Laurenzana, ove prestava servizio in forza ad una convenzione stipulata con il Comune di Guardia Perticara, nel periodo dal 2009 al 2020 avrebbe illecitamente beneficiato di competenze di gran lunga superiori a quelle spettanti, per un totale complessivo di oltre 320mila euro.
Alla luce del nuovo quadro probatorio questo Ufficio ha richiesto ed ottenuto dal G.I.P. del Tribunale di Potenza l’aggravamento della misura cautelare in corso (divieto di dimora nei territori dei Comuni di Guardia Perticara e Armento nonché della sospensione dall’esercizio delle funzioni presso il Comune di Guardia Perticara), sottoponendolo agli arresti domiciliari.
Merita di essere segnalato il ruolo attivo svolto nelle indagini dal Comune di Laurenzana, che, rilevate le ripetute e irregolarità nella contabilizzazione delle competenze, ha inviato, senza indugio, apposita segnalazione agli organi inquirenti“.