Basilicata, fertilità e social freezing: “Vogliamo offrire un incentivo concreto alle donne residenti nella nostra Regione”. I dettagli

Si è tenuta questa mattina, presso il Palazzo del Consiglio regionale della Basilicata, la conferenza stampa del Movimento 5 Stelle per la presentazione della proposta di legge “Disposizioni regionali per la tutela della fertilità, la promozione del social freezing e il sostegno alla libertà di scelta riproduttiva”, a firma delle consigliere regionali Viviana Verri e Alessia Araneo.

All’incontro sono intervenute anche:

  • la consigliera regionale di parità Ivana Pipponzi,
  • la presidente della LUD Basilicata Adriana Salvia,
  • la presidente di Agedo Potenza Antonella Giosa,
  • Sara Bellarosa (Associazione Latte, amore e fantasia),
  • Maria Elena Bencivenga (Associazione Insieme).

Presente anche la presidente della Commissione regionale pari opportunità, Vittoria Rotunno.

Le esponenti del M5S hanno evidenziato:

“Attraverso questo strumento legislativo si intende rispondere ai profondi cambiamenti socio-economici e culturali che, negli ultimi decenni, hanno inciso sulle scelte legate alla genitorialità, contribuendo al calo della natalità.

Il social freezing viene proposto come soluzione innovativa per garantire alle persone maggiore libertà e controllo sulla propria progettualità riproduttiva.

La situazione demografica della Basilicata è particolarmente preoccupante: la regione registra un costante calo della popolazione, con un numero di decessi superiore alle nascite e un’emigrazione giovanile sempre più marcata.

Anche a livello nazionale l’età media al primo figlio è in aumento, complice la ricerca di una stabilità lavorativa, l’insicurezza economica e i cambiamenti nei ruoli sociali”.

La consigliera Viviana Verri, prima firmataria della proposta di legge, ha dichiarato:

“La proposta nasce con l’obiettivo di tutelare la libertà riproduttiva delle donne.

È rivolta a tutte coloro che, per ragioni economiche o sociali, o per la necessità di raggiungere una stabilità lavorativa ed economica prima di poter programmare una gravidanza, non sono riuscite – o non riescono – a realizzare il proprio desiderio di maternità nei tempi imposti dalla natura.

Vogliamo offrire un incentivo concreto alle donne residenti in Basilicata da almeno un anno, di età compresa tra i 27 e i 37 anni, affinché possano accedere alle tecniche di social freezing, ovvero la crioconservazione degli ovociti in età fertile.

È una proposta che parla di libertà, perché vogliamo garantire alle donne la possibilità di scegliere in autonomia quando diventare madri, senza dover rinunciare ai propri progetti personali o professionali.

Allo stesso tempo, questo strumento rappresenta anche una risposta concreta al grave calo demografico che colpisce la nostra regione, dove la natalità è sempre più bassa.

Una tendenza spesso legata alla difficoltà, per molte donne, di conciliare i tempi della maternità con quelli della realizzazione professionale.

La proposta prevede un contributo economico fino a 2.000 euro per le donne con un ISEE inferiore a 30.000 euro, residenti da almeno un anno in Basilicata.

Sappiamo bene che si tratta di una cifra limitata rispetto ai costi delle tecniche di crioconservazione, ma vuole rappresentare un primo passo, uno stimolo concreto.

È anche un’operazione culturale: si parla ancora troppo poco di preservazione della fertilità e, di riflesso, di infertilità.

In Basilicata ci sono tante donne che affrontano da sole queste difficoltà.

Questa legge vuole essere un segnale per dire loro che non sono più sole.

La proposta si inserisce perfettamente anche nel contesto del nuovo Piano sanitario regionale.

Riteniamo fondamentale che il piano tenga conto anche dell’infertilità, che è una vera e propria patologia.

In Basilicata esiste un centro di procreazione medicalmente assistita che rappresenta un’eccellenza, un punto di riferimento anche per altre regioni.

È importante valorizzare queste risorse e costruire un’offerta sanitaria che le integri pienamente, puntando anche su un percorso di medicina di genere.”

La capogruppo M5S Alessia Araneo si è espressa sulla proposta di legge sul social freezing:

“Ha come obiettivo quello di promuovere la consapevolezza e la tutela della capacità riproduttiva delle donne, cercando di armonizzare la vita biologica con quella biografica, ovvero i tempi naturali della fertilità con quelli personali e professionali di ciascuna donna.

Si tratta certamente di un primo passo, ma per noi rappresenta un segnale importante: vogliamo accendere i riflettori su tutte le tematiche che riguardano il mondo femminile, dalla medicina di genere all’urbanistica di genere.

Iniziamo con il social freezing, ma presto presenteremo un’altra proposta di legge dedicata alla tutela delle cosiddette ‘malattie invisibili’, come la vulvodinia e l’endometriosi, che troppo spesso vengono ignorate o sottovalutate.

Il nostro intento è quello di contribuire alla costruzione di un paradigma politico nuovo, fondato sul riconoscimento e sulla valorizzazione delle differenze di genere, non sull’uniformità.

Oggi la Basilicata non ha ancora un Piano sanitario regionale aggiornato, e crediamo che queste proposte possano fornire un contributo concreto per modellarlo in base ai reali bisogni delle cittadine e dei cittadini.

Questo è lo spirito che guida il nostro lavoro: offrire un punto di vista femminile, portare all’interno delle istituzioni le esperienze, le esigenze e le priorità delle donne.

Purtroppo il centrodestra, che governa da sei anni, ha mancato finora l’occasione di scrivere questa ‘cornice’, rappresentata proprio dal Piano sanitario regionale.

Noi vogliamo colmare questa mancanza, contribuendo con idee e proposte concrete.

Un piano sanitario, se vuole essere efficace e giusto, deve essere scritto dalle donne e anche per le donne.”

La proposta di legge prevede anche l’istituzione di un Osservatorio regionale permanente sulla fertilità, con il compito di monitorare le politiche adottate e promuovere la ricerca.

L’iniziativa mira a sostenere l’autonomia riproduttiva delle donne lucane, facilitare la conciliazione tra vita privata e lavorativa, contrastare la denatalità e valorizzare la libertà di scelta.