Si è tenuta stamattina una riunione tra i segretari generali di CGIL CISL e UIL Basilicata, i segretari di categoria delle funzioni pubbliche e gli RSA aziendali del Consorzio ASI.
Di serguito i dettagli:
“Forti sono le preoccupazioni espresse sul disegno di legge approvato in consiglio lo scorso 17 febbraio che, anche alla luce della contestuale pubblicazione della sentenza della Corte Costituzionale n. 22/2021 che ha dichiarato incostituzionale la previsione della LR Calabria che pone in liquidazione coatta amministrativa il Consorzio Regionale per lo sviluppo delle attività produttive della Regione Calabria, appare assolutamente inadeguato a dare una risposta legittima ed efficace alle tante problematiche che investono il Consorzio.
Sin dalla prima bozza di legge sulla quale siamo stati chiamati ad esprimerci abbiamo evidenziato i limiti e le criticità di un percorso che, piuttosto che risolvere le problematiche rischiava di amplificarle gettando il consorzio in blocco operativo.
Dalle perplessità sulla forma societaria conferita al nuovo soggetto API BAS SPA, una società per azioni a totale partecipazione pubblica costituita ai sensi del TU 175/2016, la cui ratio, è bene ricordarlo, era quella di dismetterne e limitarne il ricorso proprio ai fini del contenimento della spessa pubblica consolidata; alla contraddizione insita nella legge secondo cui il nuovo soggetto di fatto potrà estrinsecare le proprie funzioni solo su teoriche nuove aree, mentre con riferimento a quelle esistenti avrebbe dovuto confrontarsi in un continuo probabile rimpallo, con la liquidatela del consorzio della Provincia di Potenza e il Consorzio della provincia di Matera; fino alla centrale questione dei lavoratori.
Ma su tutte queste incertezze, già ampiamente segnalate ed illustrate alla Regione Basilicata, la Corte Costituzionale getta un ombra ancor più pericolosa.
La Corte espressamente rileva che non rientra tra le competenze regionali quella di disporre la liquidazione coatta amministrativa di enti pubblici economici, materia coperta da riserva di legge statale, e tale rilievo non può essere superato dall’emendamento presentato in extremis in sede di approvazione della LR con l’introduzione dell’art 2 bis che rimanda alla disciplina delle procedure fallimentari il processo di liquidazione del Consorzio ASI di Potenza.
Non è nella potestà del legislatore regionale decidere alcunché sulla materia degli enti pubblici economici, che certo se non possono essere assoggettati alla liquidazione coatta amministrativa non potranno, a fortiori, essere assoggettati alla ordinaria disciplina fallimentare.
Insomma regna una grande confusione e gli effetti di tale confusione non possono che riverberarsi sui lavoratori e sui servizi erogati che rischiano, in questa situazione di obbligata immobilità, un blocco totale con grave danno per le attività industriali stesse.
Per tutti questi motivi chiediamo la convocazione di un incontro urgente al presidente Bardi; non è più rinviabile un confronto di merito sulle tante problematiche rappresentate, amplificate piuttosto che risolte, dalla legge di recente approvata”.