Sono partiti lunedì 19 settembre e rientreranno domenica 25 settembre i volontari delle Associazioni aderenti ad Anpas.
Destinazione: Senigallia.
Attivata la Colonna Mobile Nazionale Anpas, i volontari della Basilicata con i loro mezzi e l’intero equipaggiamento hanno raggiunto le Marche.
Come scrivono alla nostra Redazione:
“Una devastazione difficile da raccontare quella che hanno visto i loro occhi: case che non esistono più e tanta rabbia della popolazione.
Muniti di pompe idrovore, sono già 48 ore che ininterrottamente stanno cercando di svuotare le abitazione dal fango e dalle macerie.
La situazione è complicata: con il caldo il fango si è indurito; appena piove diventa tutto uno scolare di detriti.
Anpas è stata, già in passato, l’ideatrice nel lontano 2011 della campagna IO NON RISCHIO: una campagna di prevenzione sulle buone pratiche di protezione civile, concepita e proposta dall’associazione e subito sposata dal Dipartimento Nazionale di Protezione Civile ReLuis e da Cima, (la campagna IO NON RISCHIO oggi è stata estesa a tutto il volontariato italiano).
Il miglior modo per difendersi dal rischio è conoscerlo.
L’ideale, per un cittadino, sarebbe poter parlare con qualcuno capace di raccontargli tutto quello che occorre sapere sul terremoto, sul maremoto o su qualsiasi altro rischio, magari programmando una serie di incontri città.
L’Italia è un paese esposto a molti rischi naturali, ma è altrettanto vero che l’esposizione individuale a questi rischi può essere sensibilmente ridotta attraverso la conoscenza del problema, la consapevolezza delle possibili conseguenze e l’adozione di alcuni semplici accorgimenti.
E attraverso conoscenza, consapevolezza e buone pratiche poter dire, appunto: ‘io non rischio’.
Quello che è successo nelle Marche è l’evidenza che ancora non si è fatto abbastanza; la politica deve proiettare la sua attenzione sulla prevenzione dei rischi. Bisogna iniziare ad investire sulla messa in sicurezza del territorio.
Oltre alla manutenzione periodica di corsi d’acqua è arrivato il momento di stanziare risorse per realizzare opere volte a diminuire le probabilità che si verifichi un’alluvione o che quantomeno ne riducano l’impatto (per esempio, la costruzione di argini).
Tuttavia gli effetti di un’alluvione si riducono soprattutto con provvedimenti che impediscono o limitano l’espansione urbanistica nelle aree alluvionabili.
Così pure non bisogna sottovalutare i sistemi di allertamento, le pianificazioni del rischio e le esercitazioni.
Bisogna inoltre potenziare il volontariato, munirlo di risorse sufficienti ad intervenire in supporto alle autorità preposte.
I volontari sono comuni cittadini che per passione operano per il bene dei territori, ma è arrivato il momento che ognuno nel suo ruolo contribuisca attivamente.
Un grande grazie ai volontari Anpas che, in queste ore, corrono in supporto al popolo marchigiano”.
Ecco le foto.