Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma di Rosa D’Amato, eurodeputata del gruppo Verdi Europei:
“È impossibile ignorare le ricadute pesanti che l’estrazione petrolifera genera in Basilicata.
Lo ribadiremo anche a Bruxelles, nel Parlamento europeo, durante i lavori della Commissione Petizioni nell’ambito di una discussione che ho sollecitato con il gruppo dei Verdi Europei.
Oggi si celebra a Potenza l’udienza dei processi unificati Petrolgate 2 e 3.
L’ipotesi giudiziaria è quella Disastro Ambientale, derubricato a Disastro Generico per una serie di attività svolte dall’Eni.
La certezza sociale è che le acque del Pertusillo rischiano una grave contaminazione.
La denuncia politica è che questo disastro ha un costo altissimo e che le popolazioni lucane (e pugliesi!) non possono pagarlo sulla loro pelle.
La estrazioni petrolifere sono seguite da pericolose fuoriuscite che contaminano la terra e con essa la falda.
I cittadini lucani si sono rivolti alla magistratura.
Io stessa mi sono costituita parte civile in rappresentanza della popolazione, anche in quanto pugliese e dunque utente del servizio idrico che si abbevera alla fonte del Pertusillo.
Il Tribunale ha respinto l’istanza ma la mia battaglia resta.
Anzi, si rafforza accanto ad associazioni come Liberiamo la Basilicata ed EHPA che sul fronte della Tutela di Ambiente e Salute potranno sempre contare sul mio apporto da parlamentare europea e da cittadina ecologista.
“Quello del cosiddetto ‘Petrolgate’ in Basilicata è uno scandalo su cui la Commissione Europea non può più volgersi dall’altra parte.
Bisogna fare luce sullo stato delle acque del Pertusillo, usate anche per i consumi delle famiglie e per l’irrigazione dei campi in Puglia”.
Così alcuni mesi fa scrivevo facendo eco ad una precedente interrogazione riguardante lo smaltimento abusivo di rifiuti di estrazione petrolifera.
Com’è noto, con 34 parlamentari dei Verdi Europei ho inviato una lettera alla Commissione affinché rendesse note eventuali nuove relazioni sullo stato dell’acqua del Pertusillo e accertasse se l’estrazione di petrolio e gas in prossimità di un giacimento di acqua potabile costituiscano una violazione della direttiva Ue quadro sulle acque.
Senza contare che si rende necessaria la valutazione del danno sanitario, soprattutto in relazione alla fondamentale verifica del presunto legame dei dati sulla mortalità e le attività legate al petrolio e al gas.
La battaglia a tutela della Basilicata, e delle aree che attingono dall’invaso Pertusillo, continua.
Le attività estrattive e gli interessi economici delle multinazionali sono secondari rispetto alla Salute di tutti noi”.