La F.I.BA. (Federazione Italiana Balneari aderente alla Confesercenti) della Provincia di Potenza ha inviato una richiesta urgente all’Assessore Regione alle Attività Produttive della Regione Basilicata chiedendo che, nelle more della approvazione, attesa da oltre un quinquennio, del Piano Lidi e del rinnovo delle concessioni demaniali marittime al 2033 – previste tanto da una legge dello Stato (la L. 145/2018) quanto da una proposta avanzata da alcuni consiglieri regionali lo scorso mese di dicembre 2020 – venga approvato un provvedimento urgente finalizzato a ridurre, per la parte di competenza regionale, il costo del canone demaniale marittimo.
In una nota il Presidente, Roberto Schettino, afferma:
“Le imprese balneari, come tutte le imprese del settore turistico, sono tra quelle maggiormente colpite dalla pandemia in corso, e lo sono, ad oggi, più volte: per riduzione sostanziale delle attività – nel corso del 2020 a livello nazionale si è registrata una riduzione del volume di affari di circa il 45% (a livello regionale – 40%: su 130 giorni di stagione, ne sono residuati circa 60, dei quali poco più di 30 a pieno regime, un risultato non totalmente tragico solo in ragione dell’aumento della quota del turismo di prossimità), per incertezza sull’immediato futuro (il rinnovo delle concessioni prorogate per il solo 2021 impedisce ogni intervento necessario di manutenzione straordinaria e ogni iniziativa di programmazione e promozione), e per gli enormi interrogativi sul presente (la Regione non ha ancora determinato il valore monetario delle concessioni, che risultano scadute, e pertanto le imprese sono soggette a potenziali, ma concreti interventi sanzionatori da parte di altri organi, in quanto non legittimate all’utilizzo – a qualsiasi titolo – delle strutture balneari stesse.
La Regione è intervenuta con un apposito bando indirizzato a ridurre l’incidenza della TARI sulle imprese, partendo dal presupposto che imprese inattive – perché bloccate dai vari provvedimenti restrittivi presi a tutela della salute pubblica – da un lato non hanno certamente concorso alla produzione di residui, e dall’altro, non avrebbero avuto risorse sufficienti per fare fronte alle cosiddette spese fisse.
Il pericolo è che un intero tessuto imprenditoriale locale possa saltare, soprattutto nel momento in cui potranno venire meno le limitazioni agli spostamenti tra Paesi diversi.
E’ un pericolo che le imprese balneari corrono come e più di altre della filiera turistica lucana: la F.I.BA. Provinciale di Potenza chiede alla Regione Basilicata di intervenire con urgenza su tutti i fronti aperti, e per cominciare, sgravando queste imprese dalla quota di competenza regionale della tassa di concessione demaniale marittima, anche alla luce di analoghi provvedimenti già adottati da altre regioni in Italia, probabilmente più attente alle questioni inerenti questo segmento di imprese”.