Basilicata, “la vera emergenza del nostro sistema Sanitario: la carenza di personale”! La denuncia

“La ripartizione del Fondo Sanitario deciso dal Governo Nazionale, assegna quattordici milioni in più alla Basilicata, ma, considerate le difficoltà di far quadrare i conti già con l’annualità 2022, temiamo che non ci siano risorse sufficienti per affrontare la vera emergenza del nostro sistema Sanitario: la carenza di personale!

Il Governo, purtroppo ha dimenticato le risorse necessarie per affrontare strutturalmente questo problema, perciò il sindacato anche a livello nazionale è impegnato a recuperare parte di queste risorse attraverso i prossimi provvedimenti.

Dobbiamo occuparci di questa emergenza se vogliamo rilanciare la sanità lucana poiché senza personale è complicato dare risposte sia al problema delle liste di attesa sia alla mobilità sanitaria in uscita che pesa drammaticamente sui conti del Servizio Sanitario Lucano.

La pandemia da Covid 19 ha evidenziato questa gravissima carenza.

Una criticità che investe trasversalmente tutta la professione medica con particolare riferimento alle specialità di anestesia e rianimazione, medicina d’urgenza, malattie infettive, pneumologia, ostetricia e ginecologia, pediatria, radiodiagnostica.

Per il personale del comparto si rileva un’offerta di operatori significativamente scarsa rispetto ai nuovi fabbisogni, con particolare riferimento agli infermieri, tecnici sanitari di radiologia medica, tecnici di laboratorio biomedico, assistenti sanitari e operatori socio-sanitari.

Secondo l’ultimo rapporto Agenas del Novembre 2022 la criticità vera ed immediata riguarda il personale infermieristico: l’Italia ha un numero di infermieri inferiore rispetto a quello della media europea.

Il ricorso a soluzioni temporanee come i contratti a tempo determinato, l’utilizzo del lavoro a cottimo dei «medici a gettone», l’aumento dell’età pensionabile a 72 anni per i medici convenzionati e dipendenti ospedalieri e universitari, il reintegro dei medici no-vax sono solo palliativi che non solo non affrontano la reale carenza di personale, ma minano la sicurezza e la salute delle persone; è urgente mettere in campo interventi risolutivi, primo tra tutti l’abolizione del tetto di spesa sul personale al fine di consentire l’immediata assunzione dei giovani medici, anche specializzandi, pronti a entrare nel Servizio Sanitario Nazionale e Regionale ma, di fatto, bloccati da misure temporanee e non risolutive.

Le strutture di Medicina dell’emergenza-urgenza sono uno dei pilastri principali del Servizio Sanitario Nazionale.

Gli accessi al Pronto Soccorso sono in costante aumento, con situazioni di affollamento, lunghe attese.

Una permanenza nei Pronto Soccorso che a volte supera le 24 ore è inaccettabile.

Mancano medici e infermieri, con un conseguente sovraccarico di lavoro, stimato tra il 25 e il 50 per cento per il personale medico e sanitario impiegato in prima linea che rischia di far saltare quel principio di universalità dell’accesso alle cure su cui si fonda il nostro Sistema Sanitario Nazionale.

Queste cifre fanno emergere un quadro non più sostenibile a cui è necessario dare risposte veloci e concrete partendo da un miglioramento delle condizioni di lavoro di medici e infermieri, impiegati nella medicina dell’emergenza-urgenza.

Il Sistema Sanitario Regionale tuttavia soffre di un altro male indotto: il ricorso sistematico alle alte professionalità esterne che si sono dimostrate deleterie, salvo rare eccezioni.

Il continuo avvicendarsi di Direttori avulsi dal nostro contesto sociale ed economico, troppo spesso, ha penalizzato le strutture Sanitarie(vedi IRCCS CROB).

Le vicende assai imbarazzanti che interessano il Dipartimento Salute, sulle quali occorre immediata chiarezza, non fanno altro che aggiungere sale sulle ferite e sono la prova lampante del fallimento di questo sistema di reclutamento.

Bisogna investire sui Dirigenti lucani a partire da quelli che già operano in Regione, che possono egregiamente governare il sistema Sanitario Regionale partendo dalla conoscenza del territorio.

All’Assessore alla Sanità ed al Governo Regionale perciò chiediamo di utilizzare questo piccolo segmento di legislatura per risolvere alcune emergenze e per rimediare almeno in parte ai guasti prodotti”.

Così denunciano la situazione il Segretario Regionale UIL FPL, Antonio Guglielmi,
e il Segretario Regionale aggiunto UIL FPL, Verrastro Giuseppe.