Pronto Soccorso, Anestesia e Rianimazione, Malattie Infettive, Pneumologia, Ostetricia e Ginecologia. Si sta svolgendo tutto secondo programma. Alla presenza del Presidente della Regione Vito Bardi, dell’Assessore alla Salute Rocco Leone e dei vertici dell’AOR San Carlo, Spera, Bellettieri e Pesarini, il primo ad essere vaccinato è stato un infermiere del Pronto Soccorso, Felice Arcamone.
Poi è stato il turno di altri operatori sanitari e dei direttori delle unità operative più a rischio.
Tra questi, anche il dottor Francesco Lisanti, direttore del Dipartimento Emergenza-Urgenza e Pronto Soccorso, il quale è stato il secondo a sottoporsi alla somministrazione della dose vaccinale.
In base alle procedure, dopo l’iniezione, effettuata in tre postazioni distinte per velocizzare le operazioni, il vaccinato passa in una “sala osservazione”, dove resta per un quarto d’ora.
Fino a questo momento, nessuno pare abbia avuto problemi.
Per il Direttore Generale dell’AOR San Carlo, Giuseppe Spera, è di rilevante valore la giornata del 27 dicembre 2020:
“Rappresenta l’inizio di una nuova fase di contrasto alla malattia pandemica, grazie all’impiego di un’arma fino ad ieri non disponibile e realizzata dalla comunità scientifica internazionale in tempi record”.
Fino ad oggi il sostegno alla campagna vaccinale anti-covid-19 è stato molto concreto:
“Abbiamo avuto già duemila adesioni volontarie e contiamo di averne ulteriormente numerose nei prossimi giorni. Il personale sanitario è molto consapevole di quello che significa la vaccinazione come strumento per contrastare il virus, e vuole essere pronto a poter operare in sicurezza anche per essere presente e garantire una assistenza dignitosa e puntuale”.
Esaurita la fase della campagna vaccinale riservata al personale sanitario ed ai dipendenti, ci sarà quella estesa a tutta la popolazione:
“l’Azienda Ospedaliera San Carlo garantirà il supporto necessario alle aziende territoriali per la organizzazione e la realizzazione del prosieguo della campagna vaccinale rivolta, in una prima fase, agli operatori sanitari e agli ospiti delle Rsa ed estesa, poi, a tutta la popolazione”.