Il vice presidente del Consiglio ha chiesto all’assessore Fanelli quali criteri siano stati seguiti dalla Giunta Regionale sul progetto di 36 milioni di euro del Pnrr per la realizzazione dei 5 ospedali di Comunità e 17 case di Comunità.
A margine della riunione congiunta delle Commissioni consiliari che si è svolta stamani nel Palazzo della Regione, il vicepresidente del Consiglio regionale della Basilicata Mario Polese di Italia Viva ha dichiarato:
“A quasi un mese di distanza sono tornato ufficialmente a chiedere quali criteri siano stati seguiti dalla Giunta regionale sul progetto di 36 milioni di euro del Pnrr per la realizzazione dei 5 ospedali di Comunità e 17 case di Comunità nell’ambito degli obiettivi nazionali previsti dal Piano nazionale di Ripresa e Resilienza al fine di rendere la Sanità pubblica sempre più di prossimità”.
Ricordando la presentazione della interrogazione dello scorso 15 aprile in cui si chiedeva al Presidente Vito Bardi e alla Giunta regionale se “si è fatto tutto per evitare conflitti tra territori?”, Polese stamani alla presenza in Commissione dell’assessore alla Sanità, Francesco Fanelli ha riposto la questione all’attenzione della maggioranza regionale dichiarando:
“La vicenda della scelta delle sedi dove allocare le case di comunità, così come avevamo immaginato al momento dell’interrogazione sta creando non poche tensione tra i diversi territori lucani e in particolare tra i comuni scelti per ospitare le strutture e quelli scartati.
Per questo crediamo si renda necessario al più presto chiarire tutti gli aspetti.
Stamattina quindi, ho ribadito, mettendo agli atti, la richiesta della documentazione ufficiale già inviata al Dipartimento al ramo lo scorso 14 Aprile.
In attesa di ottenere le carte ufficiali per capire se la Giunta regionale con il Dipartimento competente e le Aziende sanitarie locali hanno tenuto conto, nell’allocazione delle Case di comunità sul territorio regionale, di tutti gli indici opportuni per raggiungere il fine delle stesse compreso la valutazione di presenza di altri uffici pubblici zonali e della già esistenza di strutture da poter destinare allo scopo, chiediamo che la Giunta venga in Consiglio a chiarire tutti gli aspetti per evitare ulteriori politiche nei territori coinvolti”.