Le Segreterie Regionali FP CGIL, CISL FP, in un comunicato stampa, dichiarano:
“In seguito alla delibera di giunta regionale sul riparto delle risorse finanziarie da assegnare alle aziende con finalità di potenziamento del Servizio sanitario nazionale connesso all’emergenza epidemiologica da Covid 19, pur prendendo atto della volontà della Regione di velocizzare, come richiesto anche da Fp Cgil e Cisl Fp, l’iter di assegnazione di fondi che possano permettere alle aziende del servizio sanitario regionale di ristorare con somme aggiuntive il grande lavoro degli operatori sanitari in questa critica fase emergenziale, riteniamo sarebbe stata necessaria una preliminare convocazione con le aziende e le organizzazioni sindacali.
Nell’ambito dei complessivi 7 milioni di euro, di cui 4 rinvenuti da fondi regionali e 3 dallo stanziamento ministeriale, la deliberazione assegna 3.768.484 euro all’ospedale San Carlo, 2.148.388,5 euro all’Asm e 1.127.023,5 euro all’Asp.
Immediatamente balza all’occhio l’assenza nell’assegnazione di risorse aggiuntive dell’Irccs Crob, nonostante l’istituto di ricerca lucano abbia messo al servizio del sistema sanitario regionale le professionalità dei suoi operatori anche prettamente sull’emergenza e pertanto si richiede un’integrazione in tal senso e di convocare immediatamente un incontro.
Si invitano anche le aziende a convocare le organizzazioni sindacali a stretto giro, per dare risposte con le retribuzioni del prossimo mese di maggio ai numerosi malumori dei lavoratori che come Fp Cgil e Cisl Fp abbiamo registrato nei giorni passati.
Le aziende avrebbero potuto e dovuto procedere ad anticipare già dal mese di aprile scorso quanto spettante ad operatori che, in questo periodo di emergenza più che mai, stanno, con grandi sforzi e a rischio della propria incolumità, garantendo il diritto di cura ai cittadini, ma ora non vi sono più attenuanti.
Si attende inoltre che le aziende procedano nella conclusione degli iter per gli accordi già sottoscritti, tra i quali l’assegnazione delle somme previste per le progressioni economiche orizzontali del 2019 da parte dell’azienda ospedaliera regionale San Carlo, come fatto ad aprile dall’Asp, e delle progressioni orizzontali 2020 all’Irccs Crob, nonché la pubblicazione del bando 2020 per l’Asp, e l’attribuzione della progressione economica orizzontale 2018 per l’Asm, come già concordati in sede di delegazione trattante.
Auspichiamo, che si livelli con la retribuzione di maggio la disomogeneità creata dalla liquidazione dei 100 euro previsti dal Cura Italia, già inseriti nei cedolini di aprile solo dall’Irccs Crob, anche per San Carlo e Asp, pur comprendendo le maggiori complessità in relazione al numero maggiore di dipendenti delle due aziende e alla conseguente complessità nei calcoli.
Il San Carlo dal canto suo, ora dovrà procedere senza indugi a saldare, come già richiesto dalle scriventi, le differenze retributive tra straordinario e attività libero professionale e procedere ad assegnare l’indennità di malattie infettive anche per il personale che lavora nei raparti di terapia intensiva Covid, come da impegni presi dal direttore generale nel corso dell’incontro con la rsu.
Confidiamo inoltre si apra un immediato confronto con il governo regionale volto a individuare i nuovi servizi cui attribuire tale indennità, già da tempo richiesta.
Si attende di chiudere un accordo in merito alla piattaforma presentata unitariamente dalle sigle confederali sull’assegnazione di somme per il rischio biologico per tutti i lavoratori delle aziende del servizio sanitario regionale, ovvero un incentivo di 45, 25 e 20 euro per ogni turno lavorato dal 11 marzo 2020, con una graduazione legata al reparto o servizio nel quale si lavora e non alla figura professionale,
Sono innumerevoli e variegati i fronti su cui agire per valorizzare i lavoratori della sanità e, senza plaudire e contestare a giorni alterni i medesimi provvedimenti come talune organizzazioni sindacali stanno facendo, creando confusione tra i lavoratori e offendendo anche la loro intelligenza, crediamo che non si possa più tergiversare e siano necessarie risposte immediate e concrete per tutti i lavoratori del comparto sanitario e della dirigenza medica e sanitaria”.
Allo stesso modo. la Fials Potenza, in una nota, fa sapere che:
“È una buona notizia che il presidente Vito Bardi e l’assessore Rocco Leone abbiano rispettato l’impegno preso in sede di tavolo sindacale sull’emergenza Covid19 ma ora bisogna andare avanti entrando nel merito del provvedimento.
La Fials si riserva ogni valutazione ma prende atto di un passo importante realizzato con il provvedimento della giunta regionale della Basilicata.
Nella seduta di ieri, infatti, è stato approvato lo schema di ripartizione delle risorse economiche a favore delle aziende sanitarie per la gestione dell’emergenza Covid-19.
Ai 3 milioni stanziati dal governo si sono aggiunti 4 milioni di euro rinvenuti da fondi regionali e così è stato possibile assegnare 3.768.484 euro all’Aor San Carlo, 2.148.388,5 euro all’Asm e 1.127.023,5 euro all’Asp”.
Il segretario regionale Fials, Luciana Bellitti, e il delegato della Segreteria Regionale Confsal, Giuseppe Costanzo, dichiarano:
“Manca il Crob di Rionero e abbiamo dubbi che la somma messa a disposizione per l’ASP riesce a garantire un decoroso riconoscimento dei grandi sacrifici dei lavoratori del 118.
La volontà espressa dall’assessore Leone di verificare la disponibilità economica per corrispondere un premio una tantum agli operatori sanitari impegnati nell’emergenza Covid-19 va nella direzione giusta ma si poteva fare di più, anche perché dovrebbe aprire la mente alle direzioni strategiche aziendali.
Una politica taccagna nei confronti del personale è un errore gravissimo.
Attendiamo quindi fiduciosi la nuova convocazione del tavolo sindacale regionale per definire le modalità di uso dei fondi.
Cogliamo infine l’occasione per ricordare che resta aperta, ed è un tema per niente secondario, la questione della sicurezza dei lavoratori, attualmente trascurata dai vertici aziendali oltre ad avviare un confronto sulle riaperture delle attività previste nella fase 2 che preoccupa non poco per la messa in sicurezza degli operatori della Sanità non essendoci ad oggi nessuna confronto con le aziende”.