In Italia un Comune su 8 è in dissesto o riequilibrio: a confermare il “triste” primato tra le regioni è la Calabria, con 7 su 10, mentre l’Abruzzo seppur con dati significativi, si ferma a quota 12% su 305 Comuni, tra le percentuali migliori del centrosud.
Al 30 novembre 2021 – stando a quanto calcolato dall’Università Ca’ Foscari sulla base dei dati del Viminale – tra i Comuni italiani si contavano ben 698 dissesti e 432 riequilibri.
Complessivamente, si tratta di ben 1.130 comuni, contro i 1.083 del 31 dicembre 2020.
Vale a dire, quindi, circa un Comune su 8, percentuale che si innalza drasticamente se si guarda alle regioni del Mezzogiorno.
A evidenziarlo, in un dossier sugli enti locali in difficoltà finanziaria, realizzato per Adnkronos, è il Centro Studi Enti Locali (Csel).
Il 2021 ha confermato il triste primato della Calabria che già l’anno precedente aveva ben 7 Comuni su 10 in default o in riequilibrio (nell’ordine 201 e 87, quindi 288 Comuni su un totale di 411).
Seguono, a debita distanza, Campania e Sicilia, con rispettivamente il 45 e 44% di enti dissestati o in riequilibrio finanziario.
Va detto, però, precisa Csel, che assisteremmo a numeri diversi se il governo non avesse adottato, lo scorso dicembre, un provvedimento di emergenza per salvare dal collasso i conti di 193 comuni siciliani con una iniezione di liquidità da oltre 150 milioni di euro.
Seguono:
- la Puglia con 83 enti in affanno, pari al 32% del totale;
- la Basilicata (27%);
- il Molise (26%);
- il Lazio (22%);
- l’Abruzzo (12%);
- l’Umbria (11%);
- la Liguria;
- la Toscana e le Marche (6%);
- l’Emilia Romagna (4%);
- il Piemonte (2%);
- la Lombardia (3%).
Al di sotto dell’1% Veneto, Sardegna e Trentino-Alto Adige.
Uniche regioni che risultano completamente estranee al fenomeno sono il Friuli Venezia Giulia e la Valle d’Aosta.