“La proroga delle concessioni demaniali marittime al 31.12.2023, varata dalla Giunta regionale lucana, non può che essere un timido punto di partenza per tutelare il settore turistico-balneare e la relativa continuità rispetto ad investimenti già in essere ed obbligazioni già assunte.
Il problema già ampiamente denunciato da FdI non può definirsi risolto ma semplicemente posticipato.
Nascondere la polvere sotto al tappeto non giova a nessuno e soprattutto non garantisce agli operatori del settore quella sicurezza tanto richiesta e auspicata“.
Lo evidenzia il capogruppo di FdI, Tommaso Coviello che aggiunge:
“È fondamentale evitare nell’immediatezza le gare e tutelare chi da decenni ha investito e creato occupazione.
La scadenza delle concessioni demaniali del 31 dicembre 2023 è un termine previsto da una sentenza che arbitrariamente legifera al posto del parlamento.
FdI, invece, fa riferimento al termine della 145/18 ovvero il 2033.
L’applicazione della Direttiva Ue 2006/123 Bolkestein prevede di mettere a bando le concessioni stesse per affidarle ai migliori offerenti e questo desta molte preoccupazioni.
La messa in gara di tutte le concessioni dall’inizio del 2024 rischia di arrecare un danno enorme al tessuto produttivo lucano e non.
La Direttiva in questione nel suo ambito di applicazione, ha erroneamente ricompreso le concessioni demaniali marittime, fluviali e lacuali ad uso turistico-ricreativo, pertanto, il settore è stato sottoposto ad anni di incertezza giuridica e di mortificazione.
Lavoratori e imprenditori di serie C, verrebbe sarcasticamente da dire, che domandano a gran voce: perché l’esecutivo abbia prima aspettato la sentenza del massimo organo della giustizia amministrativa e adesso, che pendono ricorsi in ogni sede, accelera senza attendere gli esiti dei giudizi?
In questo momento è doveroso ricordare che pende un giudizio davanti alla Corte Europea e il governo ‘dei migliori’ e le sue varie anime dovrebbero – a partire dai dicasteri più interessati al tema – attenersi ad una strategia più accorta e attendista nonostante le pressioni di Bruxelles.
FdI dice no ad una riforma del demanio marittimo che andrebbe ad arrecare un grave danno ai balneari ed auspica una seria e concreta presa di posizione da parte delle forze governiste della coalizione, è in gioco il futuro di oltre 30mila imprese balneari.
Come ha ribadito Giorgia Meloni il turismo balneare è un pezzo strategico della nostra economia che rischia di essere svenduto alle multinazionali e ai grandi gruppi economici.
Questo è molto grave”.