Per consentire a tutte le scuole che hanno aderito di completare il loro lavoro, è stata prorogata al 20 Maggio la scadenza per il concorso “Adotta un canto, scopri una tradizione”, un’iniziativa che mira a sensibilizzare le giovani generazioni sull’importanza di canti e suoni dotati di una loro peculiare identità al punto da costituire un veicolo privilegiato per un recupero consapevole del proprio passato culturale.
In questa direzione l’adozione di un canto, vale a dire l’acquisita familiarità con un determinato repertorio o strumento musicale, può condurre davvero alla scoperta di un’intera tradizione.
Tre i volumi proposti, tutti con uno o più CD audio allegati, che coprono un arco temporale che, dal 1952, giunge fino ai giorni nostri:
- Musiche tradizionali in Basilicata. Le registrazioni di Ernesto de Martino e Diego Carpitella (1952), a cura di Giorgio Adamo, con 2 CD allegati;
- Nicola Scaldaferri, Stefano Vaja, Nel paese dei cupa cupa. Suoni e immagini della tradizione lucana, con CD e Video tramite QR Code;
- Lule sheshi/Fiori di prato, a cura di Alexandra Nikolskaya e Nicola Scaldaferri, con CD allegato.
Ogni istituto, che avrà aderito all’iniziativa, riceverà un numero di copie del volume prescelto pari al numero di studenti interessati, chiamati a realizzare una recensione, individuale o collettiva, o anche una personale rielaborazione di un canto o di un repertorio, entro il 20 Maggio 2025.
Ai tre elaborati più significativi, nel corso della cerimonia finale che si terrà nel mese di maggio, sarà assegnato un premio, rispettivamente, di 1.500, 1.000 e 500 euro.
Il concorso è parte di un più articolato e ambizioso progetto, Il Borgo dei suoni, che, finanziato dalla Regione Basilicata, è promosso dal comune di San Costantino Albanese in collaborazione con partner di grande rilievo, come il Club Tenco, l’editore Squilibri, Altipiani eventi e turismo e l’associazione culturale Altrosud che insieme daranno vita a un ambizioso programma di iniziative che prevede, tra l’altro, una Scuola internazionale di etnografia audiovisuale realizzata con l’Università di Milano, la realizzazione di un Archivio Sonoro Arbëresh, un ciclo di incontri con autori di grande prestigio sul piano culturale, nonché un festival, Suoni di minoranza, sulle espressioni musicali delle minoranze linguistiche italiane, del quale si è già tenuta la prima edizione.
Di seguito, la locandina dell’evento insieme ai tre progetti da recensire.