Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa di Flc-Cgil Basilicata, Cisl Scuola Basilicata e Uil Scuola Basilicata:
“Nella riunione del tavolo permanente regionale che si è svolta ieri, previsto dall’Intesa nazionale del 6 agosto2020, i sindacati Cgil, Cisl e Uil della scuola hanno manifestato unitariamente le proprie perplessità per la decisione del Governo regionale di procedere alla ripresa delle attività didattiche in presenza nelle scuole superiori con il 75% di alunni a partire dal 26 aprile e denunciano i gravi rischi connessi a tale scelta, a causa del permanere di criticità e problemi, più volte evidenziate, ben note all’amministrazione scolastica e pesantemente sottovalutate dall’amministrazione regionale e dai prefetti, nonostante il perdurare della situazione di emergenza.
Queste criticità riguardano aspetti relativi alle superfici scolastiche disponibili, che non permettono in diversi istituti il rispetto del distanziamento minimo previsto dai protocolli di sicurezza (situazione evidenziata con chiarezza dall’ufficio scolastico regionale nel recente incontro con i prefetti), il mancato adeguamento dei trasporti pubblici (con un promesso incremento delle corse assolutamente insufficiente a garantire le misure di sicurezza sui mezzi), la sospensione della campagna vaccinale del personale della scuola (con docenti e ATA ancora in attesa della prima dose e una indeterminatezza su tempi e modi di somministrazione della seconda), le gravi limitazioni nel percorso di tracciamento dei positivi e nella gestione dei casi di quarantena, la mancanza di informazioni sull’incidenza nel territorio regionale delle nuove varianti del SARS-CoV-2, il dato in controtendenza della nostra regione dove i contagi non sono affatto in riduzione, elementi tutti che segnalano con evidenza un quadro di forte rischio, ribadito ancora una volta dalle scriventi OO. SS., ma, nel corso della riunione anche dalla totalità (o quasi) degli interventi.
Non si può inoltre non segnalare come la valenza e il ruolo del Tavolo di lavoro permanente presso l’USR, a cui spetterebbe, ai sensi del Protocollo d’Intesa firmato da Ministero dell’Istruzione e dalle OO.SS. rappresentative della scuola, “…una funzione di raccordo con il Tavolo nazionale permanente e le istituzioni scolastiche, fornendo soluzioni concrete alle problematiche segnalate dalle singole istituzioni scolastiche…” sia stata fortemente depotenziata, nella suddetta riunione del 27 aprile, dalla sostanziale assenza di alcune delle istituzioni centrali per le politiche e per gli interventi collegati al rientro in condizioni di sicurezza.
Assenti gli Assessori alla Mobilità e all’Istruzione, nonché quello alla Sanità.
Assenti i responsabili delle Aziende Sanitarie.
Ci siamo trovati in questi giorni di fronte non solo a una decisione imposta al mondo della scuola, (decisione che, ricordiamo va ben al di là del 70% previsto dal DPCM governativo) agli studenti e alle loro famiglie, che aumenterà il clima di insicurezza all’interno di tutta la comunità regionale, ma alla mancanza di una reale sede di confronto che permetta di gestire quelle che saranno ulteriori emergenze sul breve e sul lungo periodo.
A breve sarà assolutamente necessario, per evitare problemi nella fase di chiusura dell’anno scolastico alle superiori, garantire con anticipo rispetto alle scadenze possibili, la somministrazione della seconda dose del vaccino.
Dal momento che è noto che la seconda dose può causare problemi secondari (febbre, ecc.) è necessario che la seconda dose non cada nel periodo degli scrutini o durante gli esami di stato.
È inoltre indispensabile, per non ripetere tutti gli errori, i ritardi e i mancati interventi di questo anno scolastico, attivare al più presto tavoli reali di confronto e regia, con la piena condivisione di tutte le organizzazioni sindacali e le associazioni interessate, per porre in essere tutte le necessarie ed effettive condizioni di tutela della salute e della sicurezza del personale della scuola, degli studenti e dei loro familiari”.