Depositata dai consiglieri regionali del Pd Lacorazza, Cifarelli e Marrese, una Proposta di legge da inviare alle Camere ai sensi del comma 2 dell’art. 121 della Costituzione per raggiungere al 2028 il 7,5 per cento del PIl di risorse da investire per la Sanità, abbattere le liste d’attesa ed incentivare il personale che opera per e nelle Aree Interne.
Dicono Lacorazza, Cifarelli e Marrese:
“In un contesto nel quale chiediamo chiarezza sui conti della sanità lucana e si avverte sempre più improcrastinabile una discussione su un nuovo Piano sanitario proviamo a dare il nostro contributo di proposte per migliorare i servizi e garantire il diritto alla salute alle lucane e ai lucani.
Andando nel merito della proposta depositata ricordiamo che in Basilicata il Consiglio regionale ha già approvato l’istituzione dell’Osservatorio regionale per abbattere i tempi delle liste d’attesa (art. 4 della L.R.11/2018) e adottato (delibera 762 del 28 giugno 2018) l’indirizzo per l’attuazione del d.lgs 124/98: ‘verificata l’impossibilità di assicurare l’erogazione della prestazione prevista entro i tempi stabiliti dal Pngla (Piano nazionale di governo delle liste di attesa) si garantisce l’erogazione della medesima prestazione tramite l’attività libero-professionale intramuraria mantenendo a proprio carico la differenza tra il costo della prestazione resa e quello della medesima prestazione erogabile da parte del Servizio Sanitario Nazionale’”.
Nella Proposta di Legge rilanciamo questo punto e riproponiamo, in linea con l’idea avanzata nella precedente legislatura e in Parlamento dal Partito Democratico, di portare il Finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale al 7,5% rispetto al prodotto interno lordo nominale, incrementandolo di 12,1 miliardi di euro per l’anno 205, 17,5 miliardi di euro per l’anno 2026, 25,6 miliardi di euro per l’anno 2027 e 31,6 miliardi di euro a decorrere dall’anno 2028.
Si aggiunge inoltre la necessità di procedere ad alzare il numero di assunzioni.
Infine nella proposta che avanziamo al Consiglio prevediamo incentivi per il personale sanitario, nonché delle professioni non sanitarie di supporto al funzionamento delle strutture sanitarie, che svolgono l’attività per e nelle Aree Interne.
Si tratta di una proposta, la cui complessità non ci sfugge, necessaria davvero a trovare risposte per investire, anche attraverso la leva della fiscalità, nell’Italia ‘interna’, quella Appenninica e di montagna.
Ci sembra una traccia necessaria da sviluppare per rendere sempre più compatibile la relazione tra gli investimenti del Pnrr e la riduzione dei divari territoriali nel pieno rispetto dell’art. 174 del Trattato di Funzionamento dell’Unione Europea (politica di coesione) e degli articoli 2, 3, 32 e 44 della Costituzione.
Una proposta che rende ancora più evidente che l’Italia rafforzi la sua unicità ed indivisibilità, dando seguito alla perequazione e a livelli essenziali di assistenza nel pieno rispetto dell’art. 119 della Costituzione e della legge 42/2009.
La proposta che avanziamo potrà essere oggetto di confronto ed, eventualmente, migliorata nel lavoro delle Commissioni e con il contributo dei colleghi consiglieri e dello stesso assessore Latronico, anche a seguito di audizioni dell’Ordine dei Medici, di Sindacati e Associazioni”.