In una nota, il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Giovanni Vizziello, dichiara:
“In occasione della Giornata nazionale della salute della donna che si celebra il prossimo 22 aprile, sarebbe auspicabile dedicare l’intera settimana dal 19 al 25 aprile alla promozione di servizi clinici, diagnostici e di prevenzione in favore delle donne.
Sappiamo bene che l’epidemia da Covid-19 ha fatto saltare visite specialistiche, ecografie, test diagnostici, ricoveri ordinari e screening programmati da tempo, una rinuncia forzata alle cure che corriamo il rischio di pagare a caro prezzo in termini di aumento delle patologie e di maggiore gravità delle stesse.
Da oltre un anno tutto ciò che non è strettamente legato al Covid passa in secondo piano.
Infatti i cittadini non si recano in ospedale per paura del contagio e alcune strutture sanitarie hanno ridotto il volume delle prestazioni erogate per focalizzarsi sull’assistenza ai malati Covid.
Le donne, purtroppo vivono una condizione di particolare rischio legata alla mancata prevenzione oncologica, con un rallentamento rilevante degli screening relativi ai tumori della mammella, della cervice uterina e del colon retto, che si traduce in una riduzione delle diagnosi precoci e quindi nella necessità di interventi più invasivi e complicati per curare tumori che spesso si trovano in uno stadio avanzato proprio perché scoperti troppo tardi.
Fondamentale recuperare il pregresso, promuovendo una efficace campagna di ripresa degli screening oncologici, veri e propri trattamenti salvavita per le donne.
Quella che a tutt’oggi possiamo definire l’altra sanità vale a dire quella legata alle patologie diverse dal Covid, non può continuare a viaggiare con il freno tirato, pena la sostituzione, a breve, dell’attuale emergenza Covid con quella delle patologie tumorali.
Occorre, dunque dar vita ad una campagna di sensibilizzazione rivolta a tutti i cittadini, in primis alle donne, sulla necessità di un ritorno, il prima possibile, ad una normalità fatta di visite di controllo, esami diagnostici, ricoveri programmati e soprattutto test di prevenzione, servizi che oggi gli ospedali sono in grado di erogare in sicurezza, perché frutto di percorsi mirati garantiti da operatori sanitari che sono stati vaccinati”.