“Bisogna scongiurare il pericolo di tornare a scuola a settembre in Basilicata con almeno 671 cattedre vuote, di cui 325 per docenti in pensionamento e 346 vacanti”.
E’ quanto evidenzia il segretario regionale della Uil Scuola Luigi Veltri:
“Tutto questo accade mentre nell’anno scolastico in corso cresce il precariato: un insegnante su quattro è precario.
Non è più tollerabile.
Vanno cambiate le procedure di reclutamento per la scuola che ha caratteristiche proprie”.
In proposito Veltri ricorda le proposte della Uil per indire un corso/concorso con formazione e verifica finale:
“immettere in ruolo subito, dal prossimo primo settembre, attraverso un corso/concorso straordinario, tutti i docenti precari con almeno tre anni di servizio.
Dovranno essere valutati i titoli e il servizio con un percorso di formazione ed esame finale.
Il tema del reclutamento nella scuola è certamente uno di banchi di prova per il Governo che punta a garantire il ritorno in aula.
Il conto dei professori da nominare per assicurare la riapertura delle scuole in sicurezza a settembre è infatti destinato ad aumentare.
Nel computo vanno aggiunti i 60mila docenti, stavolta a tempo determinato, che hanno fatto parte quest’anno dell’organico Covid e che saranno utili anche l’anno prossimo.
C’è poi da evitare l’esodo di massa dei docenti dal Sud al Nord: gran parte dei vuoti (il 60%) si concentrano al Nord.
Quindi, il 7 giugno, quando verranno pubblicati i movimenti, rischiamo di assistere a una nuova mobilitazione di massa dei docenti (circa 50mila)“.
Il segretario generale Uil Scuola, Pino Turi, afferma:
“Stiamo per assistere ad un licenziamento di massa, 250 mila persone come ogni anno, tra giugno e settembre, vengono rimandate a casa per essere riassunte, con calma, tra settembre e dicembre.
Non sarà più possibile accettare quanto accaduto lo scorso anno: sull’altare del ‘merito’ sono state sacrificare 33 mila cattedre destinate ai precari, rimaste purtroppo vuote.
Per il futuro si dovrà pensare ad un organico triennale che dia stabilità al personale e continuità agli alunni.
Un quarto del personale nella scuola non è garantito.
C’è bisogno di cambiare passo.
Una situazione eccezionale ha bisogno di misure eccezionali.
La Uil vuole fare un Patto per l’istruzione.
Non un protocollo, deciso in solitudine ma un patto frutto di una mediazione, di uno scambio”.