Basilicata: settore artigiano penalizzato dalla carenza di personale qualificato. Ecco i dati

La carenza di personale qualificato continua a penalizzare il settore artigiano in Basilicata.

Secondo un rapporto del Centro Studi Confartigianato, nel 2024 il 47,6% dei posti di lavoro nelle micro e piccole imprese artigiane (MPI) è di difficile reperimento.

Un dato preoccupante, anche se leggermente migliore rispetto alla media nazionale del 50,2%.

A livello nazionale, la difficoltà di reperimento nelle MPI ha raggiunto il 51,3%, mentre nelle imprese artigiane tocca il 59,2%, un aumento significativo rispetto al 55,2% del 2023.

Tra le regioni più colpite, il Veneto guida la classifica con un tasso di difficoltà del 65,2%, seguito dall’Umbria (65,1%) e dal Friuli-Venezia Giulia (64,8%).

L’Abruzzo, con il 59,6%, è la prima regione del Mezzogiorno.

Le imprese italiane impiegano mediamente 3,3 mesi per coprire una posizione vacante, ma la ricerca di un operaio specializzato può arrivare a richiedere oltre un anno.

Questo ritardo ha un costo economico stimato in 13,2 miliardi di euro in termini di minore valore aggiunto.

Le difficoltà nel reperimento di personale ostacolano le transizioni digitale e green: per il 42,9% delle piccole e medie imprese, la carenza di competenze rappresenta un freno all’innovazione sostenibile, quota superiore alla media europea del 38,9%.

Per attrarre e trattenere lavoratori qualificati, il 32,6% delle imprese ha aumentato i salari, il 28,5% ha introdotto maggiore flessibilità negli orari, mentre altre offrono benefit aziendali e programmi di formazione professionale.

Inoltre, il 24,9% delle imprese ha rafforzato le collaborazioni con le scuole tecniche e professionali per migliorare il collegamento tra istruzione e mondo del lavoro.

L’istruzione tecnica è fondamentale per le MPI: il 72,2% delle nuove assunzioni richiede competenze in ambito tecnico o scientifico.

Tuttavia, l’offerta di lavoratori qualificati è ancora insufficiente.

Rosa Gentile, dirigente nazionale e regionale di Confartigianato, ha dichiarato:

«I giovani sono una risorsa chiave per l’artigianato.

È essenziale un approccio scolastico più orientato alla formazione di professionalità adatte all’evoluzione tecnologica».

Gentile ha sottolineato l’importanza dell’apprendistato e ha chiesto politiche integrate per il lavoro, l’istruzione, la demografia e l’immigrazione.

Nelle MPI, infatti, il 17,1% dei dipendenti è di origine straniera.