“Alza la testa, non il gomito”: si chiama così il progetto attuato dal Centro di Riferimento Alcologico di Chiaromonte dell’Azienda Sanitaria Locale di Potenza della regione Basilicata e destinato ai ragazzi delle scuole superiori di Lagonegro e Maratea.
Un progetto finalizzato a sensibilizzare le giovani generazioni sulla problematica dell’abuso di alcol e sulla prevenzione della dipendenza da sostanze alcoliche.
Il programma è stato sviluppato nel mese di aprile che è dedicato proprio alla prevenzione alcologica.
L’idea di strutturare una serie di incontri con gli studenti adolescenti è nata dall’esigenza di ‘educare’ i giovani a non abusare di bevande alcoliche per evitare l’insorgere di patologie alcol-correlate come l’epatopatia alcolica, il coma etilico ma anche patologie oncologiche come il cancro della bocca e orofaringeo, dell’esofago, del colon retto e del fegato.
Non da ultimi, i disturbi psichici e comportamentali.
Secondo i dati in possesso del Centro di Riferimento Alcologico, sale l’indice dei giovani che consumano alcol in maniera incontrollata, tanto che la Basilicata si attesta tra le prime regioni a consumo elevato e scende di molto l’età di ‘iniziazione’ all’uso e abuso di alcol che nella nostra regione si attesta intorno ai dodici anni.
Mediante la somministrazione di un questionario:
- il 55% dei 153 giovani di età compresa tra i 14 e i 18 anni che hanno partecipato al progetto, hanno dichiarato di consumare bevande alcoliche e superalcoliche;
- mentre il restante 45% consuma bevande analcoliche.
- Il 2% dei giovani consuma alcol nella quotidianità;
- il 32% una o più volte a settimana;
- mentre il 49% consuma alcolici raramente.
Solo il 17% degli studenti adolescenti delle scuole di Lagonegro e Maratea non fa uso di alcol.
Il Dirigente del C.R.A. Alberto Dattola sottolinea:
“Il fenomeno è particolarmente preoccupante non solo per i danni alla salute che può provocare ma anche perché l’abuso di alcol è spesso causa di comportamenti potenzialmente pericolosi per sé e per gli altri.
Non a caso il primato della Basilicata tra le regioni a maggior consumo di alcolici tra i giovani deve preoccupare per i risvolti che potrebbe avere sull’impatto sociale e sul futuro della salute degli adolescenti“.
Non sono mancate, durante le giornate di incontro, anche simulazioni mediante l’uso di visori, con cui i giovani studenti hanno potuto percepire la sensazione reale e di pericolo che si prova dopo aver ingerito elevati quantitativi di alcol.
Per il Direttore Generale della Asp di Potenza Giampaolo Stopazzolo:
“è fondamentale che iniziative simili si svolgano nel contesto scolastico perché la scuola, assieme alle famiglie, è il primo step per educare alla sana socialità.
La scuola è anche luogo privilegiato di ascolto e di individuazione dei disagi giovanili a cui, anche in collaborazione con l’Azienda Sanitaria potentina, occorre trovare soluzioni che portino i giovani a non autodistruggersi per emulare la massa o per sentirsi adulti.
Comportamenti sani permettono alla società di formare i futuri adulti responsabili delle proprie azioni e delle proprie scelte“.
Per il Direttore Sanitario della Azienda Sanitaria di Potenza, Luigi D’Angola:
“tali iniziative sul territorio lucano sono utili per sradicare quella cultura del bere che si sta diffondendo tra i giovani e che segue sempre più insegnamenti errati che incitano al “bringe-drinking” cioè al ‘bere per ubriacarsi’ che crea nell’adolescente una interconnessione malata tra il bere per sentirsi disinibito e il bere per sentirsi integrato nella società che lo accoglie.
Occorre sensibilizzare costantemente i nostri giovani affinché comprendano i danni provocati dall’alcol che non sono solo legati alla salute intesa in senso stretto, ma anche all’incolumità propria e altrui”.
L’impegno della Direzione Sanitaria sarà nell’immediato futuro quello di estendere iniziative di prevenzione simili su tutto l’ambito provinciale della Asp, conclude il Direttore Sanitario :
“per far sì che le iniziative che oggi riguardano solo le scuole superiori di Lagonegro e Maratea costituiscano un valido spunto per una maggiore capillarizzazione e presenza sul territorio provinciale.
Tanto, nella convinzione che un’efficace azione di prevenzione sia legata ad un’anticipazione degli interventi educativi che andranno ad incidere sull’età di sensibilizzazione verso tali problematiche”.