Basilicata: “Stop cannabis light, è un danno per agricoltori lucani”, a dirlo…

“Ieri in Senato il nostro emendamento alla Legge di Bilancio, presentato da Matteo Mantero ed altri senatori della maggioranza, che avrebbe permesso la commercializzazione della Canapa industriale con un livello di THC inferiore allo 0.5 per cento, quindi, sottolineo, una sostanza assolutamente non stupefacente, che ha creato migliaia di posti di lavoro, soprattutto nel settore agricolo, è stato dichiarato inammissibile dalla presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati”.

E’ quanto affermato dal consigliere regionale del Movimento cinque stelle, Gianni Leggieri che continua:

“Con questa decisione si mette a rischio un settore nel quale in Italia trovano occupazione circa 12 mila persone, nel quale operano 1500 imprese che riescono a generare fatturati di centinaia di milioni di euro.

Si mette a repentaglio anche un indotto importante per la nostra economia, perché si tratta  di un mercato nuovo che ha bisogno di essere supportato, non affossato dalle visioni miopi e retrograde.

Voglio sottolineare e precisare che la vendita di canapa industriale non ha nulla a che vedere con lo spaccio di droghe, perché si tratta di sostanze assolutamente non stupefacenti.

Quindi, Salvini ed i suoi accoliti evitino di gettare fumo negli occhi ai cittadini italiani, creando confusione a solo scopo propagandistico. Altro che Stato spacciatore.

Salvini dovrebbe sapere che l’8 agosto del 2019 la Regione Veneto, governata dalla Lega, emanava la legge regionale a sostegno e promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale e agroalimentare della canapa.

Il Veneto è, quindi, una Regione spacciatrice? No, perché ripeto la cannabis per cui è lecita la coltivazione non è assolutamente una sostanza psicotropa.

Voglio ricordare che anche la Regione Basilicata ha voluto cogliere questa grande opportunità per il settore agricolo e l’indotto, grazie ad una legge ‘Promozione della coltivazione della canapa (cannabis sativa) per scopi produttivi e ambientali’ proposta dal mio collega, Gianni Perrino, e approvata durante la scorsa legislatura.

Come sottolineato nella proposta di legge: ‘La pianta è caratterizzata da  una  straordinaria versatilità, utilizzabile per uso industriale, tessile, alimentare, oleario, cosmetico, energetico, nella bioedilizia e per depurare terreni da metalli pesanti e altre contaminazioni.

La impellente necessità di svincolare il sistema industriale dalle sostanze di origine fossile, nonché il dovere di rilanciare l’agricoltura, vero settore di importanza strategica per la nostra regione, impone di volgere lo sguardo verso questo tipo di coltura ecosostenibile e in grado di garantire un reddito agli agricoltori.

Altro che propaganda becera.

Io credo che sia giusto che lo Stato intervenga rapidamente regolamentando questo settore con un disegno di legge ad hoc, garantendo quindi una sicurezza alle migliaia di piccole imprese, soprattutto fondate e gestite da giovani, che operano nel mercato della canapa industriale”.