Riceviamo e pubblichiamo la nota di un gruppo di studenti degli Istituti Superiori di secondo grado di Potenza:
“Siamo un nutrito gruppo di studenti degli istituti superiori di secondo grado di Potenza.
Una parte delle classi, il cui rientro era previsto in presenza, nella giornata odierna non si è presentata in classe e ha comunicato ai docenti di essere tutti pronti per seguire le lezioni in DAD.
Seppur nella consapevolezza che il rientro a scuola è dettato da un nuovo Dpcm, riteniamo che il rientro in presenza nell’attuale contingenza, con le varianti più contagiose e aggressive, anche nei confronti dei bambini e ragazzi, rappresenti un grande rischio per tutti gli studenti, per gli stessi docenti, vaccinati con la sola prima dose, e di conseguenza per tutte le famiglie coinvolte, quando ormai si è vicini a immunizzare almeno i soggetti più fragili, che da un anno stiamo provando a tutelare, rinunciando, non senza sacrifici, alla nostra vita di adolescenti.
Visti anche i risultati fallimentari degli scorsi tentativi di ritorno alla didattica in presenza, seguiti da subitanee nuove chiusure, e i mezzi di trasporto per i pendolari insufficienti e sovraffollati, quest’oggi abbiamo deciso di non presentarci in presenza, ma di collegarci sulla piattaforma teams, avvisando ovviamente i professori della nostra disponibilità a fare lezione da remoto.
I docenti, tuttavia, non hanno potuto autonomamente decidere di farci fare lezione in questa modalità senza autorizzazioni e siamo risultati assenti.
La nostra intenzione, però, non è mai stata quella di indire uno sciopero o di fare un’assenza, tuttavia quella di continuare a fare scuola, ma in sicurezza.
Per tali ragioni richiediamo uno screening per il rientro, come hanno fatto in alcuni paesi della provincia, trovando, tra l’altro positivi, e uno screening periodico e adeguato per tutti gli studenti, finché non potremo essere anche noi vaccinati.
Per questa ragione, oltreché ai nostri dirigenti, abbiamo scritto al sindaco Guarente e ai Dirigenti dell’Asp, nella speranza che vengano colte le nostre ragioni e preoccupazioni e che la nostra richiesta venga ascoltata, compresa e accolta, permettendoci, finalmente, di fare lezione regolarmente e in sicurezza per noi e per i nostri cari”.