“La campagna di vaccinazione Covid-19 ha la possibilità di dare risultati efficaci a breve termine in particolare per la popolazione anziana solo se i medici di famiglia, come sta accadendo in altre regioni, dalla disponibilità teorica passano a quella pratica.
Del resto dopo il protocollo di intesa, fortemente voluto dall’assessore alla salute, Rocco Leone, sottoscritto da organizzazioni sindacali dei medici, quali Fimmg, Smi, e Intesa Sindacale, non ci sono più motivazioni comprensibili e quindi giustificabili perché i medici di medicina generale si sottraggano dal loro contributo al piano vaccinale messo a punto dalla Regione”.
Lo afferma il capogruppo Fi in Consiglio regionale, Francesco Piro, che sottolinea:
“Mi risulta che sono state definite le modalità di partecipazione, sia pure volontaria, dei medici di famiglia alla campagna, con il riconoscimento di un contributo finanziario. Non possono essere certamente la compilazione di un questionario o altre giustificazioni facilmente superabili a bloccare tutto.
Tra l’altro la vaccinazione che in questa prima fase riguarda gli over 80 non deve per forza avvenire negli ambulatori dei medici di famiglia che, capisco, non sempre e in tutti i casi risultano idonei alle condizioni di sicurezza.
Nell’intesa sottoscritta con l’assessore Leone è prevista la possibilità di praticare la vaccinazione in altre sedi individuate da Asp e Asm.
Mi sembra significativo, in proposito, l’esempio della Liguria dove da lunedì, attraverso il proprio medico si potrà prenotare il vaccino per gli over 80 (e nelle fasi successive per gli altri assistiti).
Ma non solo: i medici potranno anche somministrare il vaccino AstraZeneca (attualmente disponibile) ai soggetti tra i 18 e i 65 anni (e non più 55 a seguito della determinazione di Aifa) senza patologie gravi, loro assistiti, o di altri vaccini che si renderanno disponibili, anche al domicilio del paziente.
I medici liguri di medicina generale, inoltre, parteciperanno come componenti delle squadre dei vaccinatori per la somministrazione presso le strutture delle aziende sanitarie per potenziare la capacità vaccinale sul territorio.
Non capisco perché da noi non si possano fare come in Liguria.
Rivolgo pertanto un appello ai medici di famiglia a ‘non tirarsi indietro’, dando prova di responsabilità”.