Dopo l’evento del 2019, il cuore della città di Matera ieri notte si è trasformato in un vero e proprio cielo stellato, così come fa sapere anche il Sindaco Bennardi:
“Vista unica ieri accompagnata da voci e suoni che rendono ancora più magica la speciale serata dedicata alle stelle”.
L’evento è stato organizzato dalla Fondazione Matera Basilicata 2019, in collaborazione con Comune di Matera, APT Basilicata, Parco della Murgia Materana, Associazione Volontari Open Culture 2019.
Fa sapere l’amministrazione del Comune di Matera:
“Nella notte di San Lorenzo, cittadini permanenti e temporanei di Matera hanno potuto ammirare, dalla platea naturale del Sasso Caveoso, lo spettacolo di ‘Matera cielo stellato. A riveder le stelle’, un evento diffuso organizzato dalla Fondazione Matera Basilicata 2019, in collaborazione con Regione Basilicata, Comune di Matera, APT Basilicata, Parco della Murgia Materana, Associazione Volontari Open Culture 2019, Francesco Foschino, Saverio Tarasco e Vito Cappuccio.
A differenze di quanto avvenuto nel 2013 e nel 2019, quando lo sfondo dell’evento erano stati i Sassi, questo nuovo esperimento ha visto al centro della scena l’area della Murgia, che ha brillato come un cielo stellato grazie a 600 lumini a led, scelti proprio per salvaguardare l’integrità di questa area naturalistica, e 200 fiaccole poste lungo l’affaccio che dai Sassi guarda al parco tra Porta Pistola e Piazza San Pietro Caveoso, dove è stata spenta la pubblica illuminazione.
A rendere ancora più magica l’atmosfera, l’esibizione sulla rupe della chiesa dell’Idris, diffusa in tutto il Sasso Caveoso, di quattro artisti, due italiani e due africani, che hanno intrecciato le loro tradizioni musicali.
In apertura, l’omaggio della cantante materana Valentina Pinto (in arte Midorii) e del pianista pugliese Nicola Pannarale a due grandi cantautori italiani che ci hanno lasciato, il lucano Pino Mango con ‘Lei verrà’, e Franco Battiato con ‘La cura’.
Spazio poi ai ritmi africani di Arsene Duevi, cantante ed etnomusicologo del Togo, e del polistrumentista senegalese Dudu Kouatè.
In chiusura, l’esibizione dei quattro artisti insieme, con tre brani di grande impatto emotivo, in un abbraccio simbolico fra culture: una ninna nanna materana ed una africana e ‘Your Song’ di Elton John.
Commenta Giovanni Oliva, Direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019:
“Con questa serata abbiamo voluto lanciare un messaggio di ripartenza dopo i mesi difficili della pandemia, da un lato invitando le persone ad alzare lo sguardo verso il cielo per ‘riveder le stelle‘, di cui troppo spesso si dimentica la bellezza, e dall’altro sensibilizzando sul tema dell’inquinamento luminoso e del risparmio energetico, in connessione ai temi al centro del G20 e tornati di grande attualità dopo la presentazione del report Onu sul cambiamento climatico.
Siamo soddisfatti della riuscita dell’evento, i commenti registrati sia dal vivo che sui nostri canali social, sono stati molto positivi e ci spronano a rendere l’iniziativa un appuntamento fisso, da allargare anche al resto della Basilicata, una delle regioni più buie d’Europa e per questo più suggestive per l’osservazione delle stelle.
Voglio ringraziare davvero tutti quelli che hanno lavorato a questa iniziativa, in particolare i colleghi della Fondazione, i 18 volontari dell’Associazione Open Culture 2019, che con il loro inconfondibile entusiasmo hanno dato il loro supporto per posizionare i lumini sulla Murgia, il Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata”.
Sottolinea il sindaco di Matera, Domenico Bennardi:
“Matera cielo stellato ha il merito di valorizzare l’identità della nostra città, la magia dei luoghi e del tempo.
Un evento di grande suggestione, che ci porta a riflettere anche sulla necessità di fare in modo che il nostro patrimonio possa restare quello che ci è stato consegnato dai nostri avi: dobbiamo puntare a iniziative sostenibili che ci aiutino a ripensare e a progettare lo sviluppo che vogliamo per la nostra comunità.
Un plauso alla Fondazione e a quanti hanno lavorato per regalarci un cielo così stellato”.