Per bollette di luce e gas: “Stop ai contratti accettati al telefono”.
È quanto chiede Roberto Rustichelli, il presidente dell’Autorità, in audizione alla Commissione parlamentare di inchiesta sulla tutela dei consumatori e degli utenti ha auspicato che:
“il vincolo contrattuale sorga solo a seguito della conferma dell’offerta, da parte del consumatore, per iscritto“.
Questo significa che, oltre alla conferma telefonica, per far partire il nuovo contratto servirà anche la nostra firma.
Guido Ghezzi dell’associazione consumatori Avvocati al tuo fianco spiega:
“Sarebbe una svolta epocale.
Al momento un contratto viene ritenuto valido appena viene data l’accettazione via telefono.
Ci sono operatori che si spacciano per dipendenti della società che già ci fornisce luce e gas.
Dicono di offrire solo una tariffa migliore.
Fino a questo momento nulla viene registrato.
Solo quando decidiamo di aderire, ci viene chiesto il consenso per memorizzare la telefonata.
Le persone anziane sono le vittime preferite, ma non ci sono solo loro.
Il diritto di recesso per questo tipo di contratti telefonici è quattordici giorni, ma quasi sempre ci si accorge che si è firmato per un’altra società quando arriva la prima bolletta e i termini sono già scaduti.
Per tornare al vecchio operatore, a seconda delle clausole, si possono spendere fino a 300-400 euro“.
Essere obbligati a firmare un contratto, dopo aver dato l’assenso telefonico, dovrebbe ridurre il numero di attivazioni ingannevoli e non richieste.
In caso di dubbi si può richiedere il parere a persone esperte, che possono aiutarci a capire se l’offerta che stiamo sottoscrivendo sia effettivamente vantaggiosa.
Anche se moltissimi clienti non leggono i contratti che poi firmano”.
E voi, cosa ne pensate?