Bollette “scontate”, ma non per tutti: il piano del governo

Bollette “scontate”, ma non per tutti e solo per breve periodo.

Sembra questa la linea scelta dal governo, come riporta today, per contrastare i rincari piovuti addosso a famiglie e imprese.

Il decreto con il provvedimento tanto atteso dovrebbe vedere la luce nel Consiglio dei ministri di venerdì (domani) e segnerebbe anche la pace ritrovata tra Meloni e i suoi ministri.

La premier infatti lunedì aveva stroncato la prima bozza che era stata stilata giudicandola poco incisiva, critiche mal digerite dal ministro dell’Economia Giorgetti.

Cosa vuole fare il governo Meloni contro il caro bollette?

Secondo quanto filtra, l’idea è di muoversi lungo due direttrici: concentrare il più possibile le risorse nel breve periodo per essere il più possibili “efficaci” e lavorare nel frattempo anche sul medio periodo per “efficientare” il sistema nel suo complesso.

Ci sarebbe l’idea di estendere la platea del bonus sociale fino a 20mila euro di Isee, ma fissando dei paletti per garantire un intervento mirato a chi ne ha realmente bisogno.

Il bonus sociale, nella formulazione attuale, è destinato alle famiglie con massimo 3 figli a carico e Isee fino a 9.530 euro.

È questo parametro che dovrebbe cambiare.

L’idea iniziale era di alzare il tetto a 15mila euro, come fatto già nel 2023, ma ci si starebbe orientando sulla soglia dei 20mila euro, andando così a coinvolgere circa 7 milioni di famiglie. Dipenderà dai soldi a disposizione.

L’indicazione è poi quella di concentrare le risorse nel “breve periodo”.

Questa espressione lascia ipotizzare che lo sconto possa valere solo per un trimestre. Su questo però le discussioni sarebbero ancora in corso.

La nuova formulazione del decreto è, come detto, la diretta conseguenza della strigliata che Meloni ha fatto ai suoi quando ha spedito indietro la prima bozza predisposta dai ministeri dell’Economia e dell’Ambiente.

Alla nuova versione hanno lavorato il sottosegretario alla Presidenza Alfredo Mantovano, i ministri Pichetto e Foti, tecnici dei dicasteri e della Ragioneria. Sviluppi seguiti a distanza dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, in questi giorni a Cape Town per il G20.

C’è poi il capitolo delle imprese, che reclamano attenzione. “In questi anni l’attenzione è stata dirottata sulle esigenze degli energivori”, dicono dalla Confederazione italiana della piccola e media industria privata.

Intanto la Commissione Ue ha approvato il piano d’azione per l’energia a prezzi accessibili: secondo Bruxelles il piano porterà un risparmio complessivo di 45 miliardi di euro nel 2025, che aumenta progressivamente fino a 130 miliardi di euro l’anno entro il 2030 e a 260 miliardi di euro entro il 2040.

“Siamo determinati a smettere di acquistare gas russo in Europa”, ha affermato il commissario europeo all’Energia, Dan Jorgensen.