È stato fissato per la giornata di martedì 7 marzo l’appuntamento della commissione Finanze alla Camera per definire quello che accadrà per il bonus casa.
Ecco quanto fa sapere trendonline nel dettaglio:
Queste disposizioni hanno chiaramente generato una serie di polemiche e di richieste da parte delle imprese, dei singoli cittadini e delle diverse associazioni, affinché la squadra dell’esecutivo possa andare a modificare alcune delle strette sui bonus edilizi, sanciti dal recente decreto-legge.
Ecco, quindi, cosa cambierà per le cessioni di infissi e di caldaie con le novità sul bonus casa e cosa potrebbe succedere con l’appuntamento di domani in commissione Finanze alla Camera.
Bonus casa: arrivano 400 emendamenti
Secondo le prime indiscrezioni sembrerebbe che entro mezzogiorno di domani, 7 marzo, maggioranza e opposizioni andranno a depositare una serie di correttivi e di modifiche al decreto-legge che è andato a bloccare le cessioni e gli sconti in fattura per tutti i bonus edilizi.
Tra le novità che potrebbero essere determinate in commissione Finanze alla Camera, c’è quella della possibilità di presentare circa 400/500 emendamenti.
Tuttavia, l’intenzione del Governo sarebbe quella di gestire esclusivamente le correzioni sui casi particolari emersi in merito al Sismabonus, Iacp e Onlus, ma anche ad un’altra questione altrettanto importante.
Stiamo parlando del problema che si va a creare per coloro che hanno scelto di beneficiare dello sconto in fattura, ma l’installazione delle caldaie o degli infissi, oppure ancora dei condizionatori, risulta essere avvenuto entro il 16 febbraio, cioè la giornata che precede la data di effettiva entrata in vigore del decreto legge numero 11 del 2023.
Cosa potrebbe cambiare con i nuovi emendamenti? La direzione potrebbe essere legata ai seguenti aspetti:
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Sismabonus;
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Compensazione.
Per quanto riguarda il primo aspetto, sotto questo punto di vista, l’intenzione è quella di andarsi a muovere verso una riattivazione del meccanismo legato agli interventi di ricostruzione delle zone dell’Italia centrale che rientrano nel “Sismabonus”.
Mentre, tutti gli emendamenti presentano anche un ulteriore aspetto di fondamentale importanza, ovvero quello legato alla compensazione tra le imposte dovute dai clienti delle banche e la cessione da parte degli istituti dei crediti riconosciuti verso le imprese.
Si tratta, tuttavia, di un meccanismo piuttosto complesso da snodare da parte del Governo, in quanto per adattare le procedure di compensazione di imposte e di crediti è necessario attendere qualche mese per poter definire i nuovi meccanismi, senza andare a sbilanciare o ad influenzare in alcun modo gli incassi dell’Erario.
Bonus casa infissi e caldaie: le certificazioni SOA
Un altro tema che sarà sicuramente affrontato domani entro mezzogiorno da parte di opposizioni e maggioranza in commissione Finanze, riguarda certamente la modifica alle certificazioni SOA per potersi assicurare l’esecuzione degli interventi di riqualificazione energetica e di messa in sicurezza degli edifici.
A questo proposito, l’ipotesi attualmente più valida sarebbe quella di provvedere ad una riduzione dell’attuale soglia dei lavori per i quali diventa obbligatoria, pari a 516mila euro.
In questo modo, l’accesso al bonus potrebbe essere garantito nei confronti di un numero più elevato di imprese.
Secondo indiscrezioni, tra le soluzioni più avvalorate in merito alle certificazioni SOA c’è quella di andare a ridurre la soglia di accesso ad un limite di 250 mila euro.
Tuttavia, bisognerà sicuramente attendere alla giornata di domani, martedì 7 marzo, per scoprire cosa succederà in merito alle certificazioni SOA per ottenere l’accesso al bonus.
Bonus casa infissi e caldaie: il periodo di transizione
Sicuramente sono diversi i partiti a richiedere la riapertura dei termini e delle scadenze da cui cominciare a far scattare il blocco delle cessioni e la stretta sugli sconti in fattura per beneficiare del bonus casa.
Uno dei casi più emblematici riguarda certamente quelli legati al bonus casa dedicato al finanziamento degli interventi privi di titoli autorizzativi, come ad esempio quella del Cila, oppure gli interventi che fanno riferimento all’ottenimento di un maggiore efficientamento energetico.
È questo che si è verificato per il bonus casa dedicato agli infissi, alle caldaie o ai condizionatori, in cui il blocco dello sconto in fattura ha una decorrenza dal momento dell’esecuzione dei lavori, che tuttavia avviene spesso soltanto mesi dopo il pagamento effettivo dei lavori oppure alla prima data di acconto.
Per questo motivo, al fine di salvaguardare questo tipo di situazioni, potrebbe essere introdotto un emendamento al decreto legge, volto a far slittare l’effettiva data del blocco delle cessioni”.