Ecco quanto afferma il segretario generale della Cisl Basilicata, Vincenzo Cavallo, all’indomani dell‘accordo sui licenziamenti raggiunto ieri sera tra governo e parti sociali:
“L’intesa raggiunta ieri sera a Palazzo Chigi ha una duplice valenza: nella sostanza perché viene incontro alle sollecitazioni del sindacato di evitare licenziamenti di massa dal 1° Luglio; nel metodo perché riconosce l’importanza del confronto con le parti sociali in una fase molto delicata della vita del paese.
Tra misure dirette, come la proroga del blocco dei licenziamenti nei settori in difficoltà, e incentivi come la proroga della cassa integrazione per altre 13 settimane per le imprese in crisi l’accordo raggiunto è un punto di mediazione che ci fa fare passi avanti verso una ripresa che dovrà essere robusta ma anche inclusiva.
In questa fase abbiamo bisogno di portare tutto il paese fuori dalla crisi senza creare ulteriori divisioni in un tessuto sociale già fortemente stressato dalla pandemia.
Per la nostra regione i dati recenti forniti dalla Banca d’Italia parlano chiaro: 2.500 posti di lavoro persi nel 2020, soprattutto giovani e donne impiegati a tempo determinato nei settori più colpiti dalla pandemia, e quasi 20 mila occupati in ammortizzatore sociale.
Questa intesa ci fornisce gli strumenti operativi per imprimere una spinta alla ripresa dalla parte del lavoro.
Ora bisogna accelerare con gli investimenti e con la riforma degli ammortizzatori sociali“.
Sempre dopo la notizia della proroga allo stop dei licenziamenti così si esprime Angelo Summa, il Segretario generale di Cgil Basilicata:
“I sindacati uniti sono riusciti a portare a casa, dopo una lunga trattativa, un risultato importante: è stato prorogato lo stop ai licenziamenti per il tessile, la moda e il calzaturiero.
Un po’ di respiro per un indotto che in Basilicata arriva fino a 100 mila addetti.
Le altre aziende in crisi devono utilizzare tutti gli ammortizzatori sociali prima di licenziare.
Ora inizia la vera partita sulla riforma degli ammortizzatori sociali, indispensabile e non più rinviabile.
Un risultato frutto della mobilitazione dei lavoratori e dei pensionati che hanno riempito le nostre piazze di Sabato scorso quando la discussione sembrava ormai chiusa.
Il governo è stato obbligato a sedersi al tavolo e a trovare soluzioni con le parti sociali, piegando Confindustria.
Ora la riforma degli ammortizzatori sociali è la priorità e il governo si è impegnato a farla insieme a noi”.