Cambia il decreto salva-casa: ecco tutte le novità previste

La commissione Ambiente della Camera ha approvato un emendamento al decreto salva-casa, licenziato dal governo a maggio e ancora in attesa di essere convertito in legge.

La novità prevede che qualora ci siano abusi nel condominio si potrà comunque procedere con lavori di riqualificazione in un singolo appartamento, e anche nel caso l’abuso edilizio sia all’interno di un singolo appartamento, si potrà comunque procedere ad effettuare i lavori nelle parti comuni.

Come riporta tg24.sky, Ecco in cosa consistono le novità approvate dalla Commissione, e come cambia il testo del decreto.

  • Se ci sono abusi edilizi nel condominio si potrà comunque procedere con lavori di riqualificazione in un singolo appartamento: è quanto prevede uno degli ultimi emendamenti al decreto salva-casa approvato ieri durante l’esame della commissione Ambiente della Camera.

La novità prevede anche che se l’abuso edilizio è all’interno di un singolo appartamento, si potrà comunque procedere ad effettuare i lavori nelle parti comuni.

Il testo dovrebbe essere esaminato in commissione durante una prossima seduta per approdare il aula a Montecitorio il prossimo 17 luglio.

Il decreto, in vigore da maggio e ancora da convertire, include “disposizioni urgenti e puntuali” per “salvare le nostre case da una normativa rigida e frammentata, fatta di procedure amministrative incerte che ostacolano la commercialibità dei beni e precludono l’accesso a mutui, sovvenzioni e contributi”.

La proposta di modifica al decreto salva-casa presentato in commissione recita quanto segue: “Ai fini della dimostrazione dello stato legittimo delle singole unità immobiliari non rilevano le difformità insistenti sulle parti comuni dell’edificio, di cui all’articolo 1117 del codice civile.

Ai fini della dimostrazione dello stato legittimo dell’edificio non rilevano le difformità insistenti sulle singole unità immobiliari dello stesso”

  • Un’altra novità riguarda i tempi per rimuovere gli abusi edilizi entro 3 mesi dall’eventuale ingiunzione del Comune: il termine viene infatti portato a 8 mesi. L’emendamento approvato recita quanto segue: “Il termine può essere prorogato con atto motivato del comune fino ad un massimo di duecento quaranta giorni nei casi di serie e comprovate esigenze di salute dei soggetti residenti nell’immobile all’epoca di adozione dell’ordinanza o di assoluto bisogno o di gravi situazioni di disagio socio-economico, che rendano inesigibile il rispetto di tale termine”
  • Ci sono poi anche altre correzioni al testo: per quanto riguarda le vetrate panoramiche amovibili, queste non potranno essere utilizzate per chiudere porticati che insistono su uno spazio pubblico, rientrando comunque in regime libero.

La modifica sui porticati parla “di logge rientranti all’interno dell’edificio o di porticati, a eccezione dei porticati gravati, in tutto o in parte, da diritti di uso pubblico o collocati nei fronti esterni dell’edificio prospicienti aree pubbliche”.

Quanto alle tende da sole, viene chiarito che non hanno bisogno di autorizzazioni anche le pergole bioclimatiche, cioè quelle strutture costituite da lamelle orientabili in base ai diversi agenti atmosferici, come pioggia o sole

  • Nella versione originaria del testo era previsto un intervento per facilitare i passaggi e le procedure per i cambi di destinazione d’uso degli immobili.

Sul decreto salva-casa è intervenuto nei giorni scorsi anche il vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini: “Sul salva casa daremo alle Regioni la regia per i cambi di destinazione d’uso, ovviamente da concordare con i Comuni che potranno scegliere zona per zona cosa concedere e cosa non concedere”, ha detto il leader della Lega a margine della sigla del Protocollo di intesa per la realizzazione dell’intervento di ampliamento della Città Giudiziaria di piazzale Clodio, presso la sala Tevere della Regione Lazio

Gli altri capitoli della legge di conversione saranno esaminati nei prossimi giorni, a partire dall’emendamento Salva Milano. Angelo Bonelli, leader di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi Sinistra, è intervenuto sul tema: “Gli emendamenti presentati in commissione al salva-casa per salvare i grattacieli di Milano vanno ritirati perché intervengono su un procedimento giudiziario in corso e farebbero saltare i piani regolatori delle città a partire dagli standard urbanistici.

Per questo deve essere accolto l’appello degli urbanisti italiani che chiedono di non approvare gli emendamenti nella commissione della Camera che sta discutendo gli emendamenti al “salva-casa”, affinché non lo trasformino in un condono “salva-Milano”, ossia in un colpo di spugna che cancelli le inchieste aperte sull’urbanistica dalla Procura di Milano””.