Angelo Summa (Segretario generale Cgil Basilicata) e Giuliana Pia Scarano (Segretaria generale Fp Cgil Potenza), dichiarano:
“Fra pochi giorni il Polo Museale della Basilicata non esisterà più, al suo posto nascerà la Direzione Territoriale delle Reti Museali della Puglia e della Basilicata”.
La nota prosegue:
“Si consuma così l’ennesimo depauperamento di organi periferici dello Stato sul nostro territorio, un processo di riorganizzazione calato dall’alto e che arriva prima della completa attuazione di quella precedente risalente a soli quattro anni fa.
Dopo il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, l’Agenzia delle dogane e Monopoli, l’Amministrazione Penitenziaria, il Dipartimento della Giustizia Minorile e di Comunità, arriva la cancellazione del Polo Museale della Basilicata con il primo decreto attuativo della riforma dei Beni Culturali, approvata lo scorso giugno e pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 7 agosto, della quale non sono a tutt’oggi chiare le conseguenze sugli assetti della rete regionale con grande disorientamento da parte dei lavoratori. Si riduce la dotazione organica del Mibac, che passa da 19.050 a 18.976 unità (ma l’organico di fatto è poco meno di 16.000 unità, di cui 174 in Basilicata al 31 luglio 2019) per far posto all’aumento delle posizioni dirigenziali delle strutture centrali. Un centro ipertrofico che mortifica gli uffici periferici e il territorio.
Una scelta sbagliata, priva di qualsiasi ragionevole spiegazione, soprattutto nell’anno in cui la Basilicata è chiamata a rappresentare la Cultura attraverso Matera Capitale Europea: togliere autonomia a un presidio culturale di tale importanza significa privare questa regione della sua peculiare identità culturale e sociale.
Qui non si tratta di difese di campanile, ma di giuste rivendicazioni dettate dalla necessità di riconoscere ruolo e funzioni legate alla specificità di un patrimonio culturale intriso della nostra terra, delle nostre tradizioni e che sino ad oggi, pur con le inevitabili difficoltà, è riuscito in qualche modo a mettersi in rete con la complicata ‘geografia’ lucana.
Una perdita che non si supera certo con l’individuazione della sede unica in Basilicata, perché il punto è e rimane avere un Polo Museale proprio.
È grave che da giugno ad oggi nessun parlamentare lucano, soprattutto chi siede nelle fila della maggioranza di governo, abbia sollevato nelle sedi competenti la necessità di cancellare tale disegno di accorpamento: segno di quanto la rappresentanza politica abbia dimenticato il territorio di cui è espressione”.