Con un Decreto di 2 articoli, il Consiglio dei Ministri l’altra notte ha sospeso fino a fine anno la riscossione (attraverso le cartelle esattoriali) prevista a carico di 9 milioni di italiani.
Così come riportato su LaStampa:
Per quanto riguarda le carte esattoriali, la viceministra Laura Castelli si esprime in questi termini:
‘Sulla tensione sociale non si scherza.
Siamo quasi alla fine di un anno difficile come mai avremmo immaginato ed è importante continuare a proteggere gli ultimi, chi è più debole e ha bisogno d’aiuto.
Ne abbiamo parlato a lungo nei vertici di maggioranza e alla fine abbiamo deciso’.
Oltre ai 5 Stelle canta vittoria Italia Viva (‘una follia far ripartire le cartelle con tutto quello che sta accadendo’).
Approva la scelta anche il Pd.
Soddisfatta a metà invece la Lega, secondo Salvini:
‘Il rinvio non basta. Le cartelle vanno cancellate punto e basta’.
In particolare il nuovo decreto sospende ulteriormente i versamenti delle cartelle che sono già arrivate ai destinatari e blocca ancora una volta gli atti pronti a essere spediti con il riavvio dell’attività di riscossione e gli avvisi esecutivi.
Quindi vengono ulteriormente allentate le maglie delle rateizzazioni: passa infatti da 5 a 10 il numero delle rate mancanti, anche non consecutive, dopo le quali viene negata la dilazione dei versamenti.
L’agente riscossore avrà poi un anno di tempo in più sia per notificare le cartelle sospese che per comunicare l’inesigibilità agli enti creditori.
Su 8,9 milioni di cartelle che si sono accumulate sino a oggi, ben 6,5 milioni (73% del totale) hanno un importo che non supera i 1.000 euro, 1,5 milioni sono comprese tra 1.000 e 5 mila euro e solo 880 mila superano questa soglia.
Sostiene il Codacons che nei giorni scorsi aveva inviato una diffida al Mef e all’Agenzia delle Entrate, ed ora chiede di prolungare la validità della misura all’intero periodo di emergenza Covid:
‘Bene la sospensione delle attività di notifica delle cartelle di pagamento considerato che la situazione attuale farà sentire i suoi effetti anche nel 2021 impedendo a imprese e contribuenti di far fronte ai propri debiti’ “.