“In questo bilancio si faccia almeno un atto politico a favore delle famiglie lucane più fragili.
Le fragilità in Basilicata vanno, oggi più che mai, attenzionate, anche affrontando una volta per tutte la questione mai risolta dell’accesso al bene ‘Case Popolari’.
Né il Governo Regionale né quello nazionale finanziano da anni ormai le Ater, che affogano inermi tra ingenti morosità e l’impossibilità di mandare per strada famiglie indigenti.
Famiglie povere che per disperazione occupano case abusivamente, con un patrimonio pubblico in alcuni casi non recuperato e che in generale continua a deteriorarsi inesorabilmente, facendo spesso vivere i cittadini e le cittadine in abitazioni il più delle volte fatiscenti.
Auspicando vivamente che si possa discutere e votare il bilancio in Consiglio Regionale domani, ho presentato un emendamento che non grava sul bilancio regionale, contenente alcune importanti modifiche al Disegno Di Legge n. 136/2023: ‘Legge di stabilità regionale 2023’.
Le proposta è quella di modificare la legge regionale n. 24 del 2007 che regola le norme per l’assegnazione e la gestione e la determinazione dei canoni di locazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica” .
Lo dichiara il consigliere regionale Luca Braia, capogruppo Italia Viva – Renew Europe, che aggiunge:
“La morosità è un fenomeno diventato patologico cresciuto a dismisura che tra pandemia e inflazione incide pesantemente sul bilancio familiare delle famiglie più in difficoltà.
Per l’Ater di Matera la morosità ammonta oggi a oltre 10,5 milioni di euro e riguarda 1380 famiglie, mentre per Potenza supera i 28 milioni di euro e riguarda oltre 2700 famiglie.
Per la manutenzione urgente al patrimonio edilizio Ater necessitano, secondo le loro stime ufficiali, per Matera oltre 15 milioni di euro e per Potenza almeno 30.
Tra Matera e Potenza sono necessari almeno 1000 nuovi alloggi che sarebbero utili a soddisfare almeno parte delle richieste esistenti la cui realizzazione richiede almeno 80 mila euro.
Il nostro obiettivo con l’emendamento che speriamo venga votato e approvato è quello di definire in maniera transattiva le morosità consolidate degli occupanti a qualsiasi titolo di immobili ad uso abitativo, in ragione del crescente disagio economico e sociale saldando una quota del 30 per cento del debito accertato, recuperando così in breve tempo oltre 12 mila euro da utilizzare per un grande piano di manutenzione e nuovi alloggi.
Inoltre, chiediamo di riaprire i termini di accesso alla regolarizzazione per coloro che occupano senza titolo gli alloggi di edilizia residenziale pubblica e di offrire tale possibilità anche a coloro che si trovano in stato di indigenza, previa certificazione dei servizi sociali del Comune di residenza”.