Centrale biogas di Grottole è in fase di sviluppo ma il progetto di Matera suscita serie preoccupazioni. La situazione

La centrale biogas di Grottole è in fase di sviluppo ma il progetto di Matera suscita serie preoccupazioni ecologiche e politiche.

In un periodo di transizione energetica, la regione si trova di fronte a un importante dilemma: l’installazione di impianti di energia rinnovabile – come le due centrali biogas ravvicinate -rappresenta un’opportunità per il futuro o una minaccia per l’ambiente?

La centrale di Grottole – che, annuncia la società Axpo, dovrebbe entrare in funzione entro la fine del 2025 – si propone come un esempio di innovazione sostenibile.

Tuttavia, Scarabaggio, referente dell’Associazione EHPA Grottole, solleva interrogativi cruciali:

“L’impianto utilizzerà “principalmente” scarti agricoli locali per generare circa 45 GWh di energia rinnovabile all’anno.

Ma cosa significa esattamente la parola ‘principalmente’ per descrivere le fonti di approvvigionamento?

Quali garanzie abbiamo che gli scarti provengano esclusivamente dalle aziende agricole locali?

La produzione agricola attuale è in stallo e non ci sono volumi sufficienti di scarti per soddisfare la domanda della centrale.

Ci chiediamo come verrà alimentato l’impianto al termine del 2025 senza un flusso costante di biomassa disponibile”.

A soli 17 km da Grottole, il progetto di Matera, situato nella zona de La Martella, sta generando forte dissenso.

Il Comune ha già espresso contrarietà al progetto, ma ciò non ha fermato l’avanzamento dell’iter autorizzativo da parte della Regione – fase SCREENING (Determinazione 8 luglio 2024, n.869 -Regione Basilicata- Direzione Generale dell’ambiente del territorio e dell’energia, ufficio compatibilità ambientale)

Le dinamiche politiche sono complesse: le forze di destra, attualmente all’opposizione in Comune, si oppongono al progetto, mentre i vertici regionali del loro stesso partito sembrano procedere in direzione opposta, autorizzando lo screening progettuale.

In conclusione, EHPA chiede l’indizione di un tavolo tecnico per affrontare questa delicata questione, invitando associazioni e organi politici a partecipare a un dialogo costruttivo.

È fondamentale trovare un equilibrio tra sviluppo energetico e tutela ambientale, garantendo trasparenza e sostenibilità per il futuro della regione.