“La costante attenzione sui temi della Basilicata mi portano a fare una riflessione su alcune notizie e indicatori economici e sociali che hanno riguardato la regione e sono emersi nelle ultime settimane.
Si tratta di questioni positive e negative che si sono sovrapposte sulle quali è necessario soffermarsi”.
Lo ha detto in una nota l’eurodeputata Chiara Gemma che ha aggiunto:
“Fare un quadro delle luci e delle ombre della Basilicata ci consente di tenere i riflettori accesi su quello che sta avvenendo e di capire come la politica dovrebbe intervenire per fronteggiare le problematiche in corso.
Partendo dalle notizie positive ne segnalo quattro:
- la Basilicata è una delle cinque regioni italiane e una delle poche regioni dell’Ue, dove il Pil 2021 ha superato quello pre-pandemia del 2019;
- la Basilicata è una delle regioni dell’Ue dove, esaminando i dati pre-pandemia, ci sono le più alte percentuali di imprese in crescita ancora attive e dove c’è stato un aumento dei dipendenti superiore al 10%;
- la Basilicata è la regione dove le bollette di luce e gas di gennaio 2023 sono le meno care d’Italia;
- la Basilicata è stata inserita dalle prestigiose riviste americane Forbes e Vogue tra le esperienze turistiche da fare nel 2023 e tra le 12 destinazioni consigliate nel mondo.
Poi, purtroppo, ci sono le notizie negative, spesso su problematiche croniche che si trascinano da anni.
Esaminandone alcune, tra quelli delineati nell’ultimo periodo, sicuramente occorre riflettere sullo studio della Fondazione Gimbe, con cui viene certificato che la Basilicata si trova al penultimo posto in Italia circa l’adempimento dei Lea (Livelli Essenziali di Assistenza sanitaria).
Poi, bisogna mettere al centro dell’attenzione il tema dei trasporti e della mobilità pubblica, a partire dalle ferrovie, infatti appena il 10% dei comuni lucani è raggiungibile con i treni, e quando ci sono, sono vecchi e lenti.
Infine, c’è il nodo della riorganizzazione scolastica: dal prossimo anno la Basilicata potrebbe subire gravi problemi visto che, a causa dello spopolamento, gli istituti più piccoli potrebbero essere accorpati, con effetti molto negativi sulla qualità dell’istruzione.
Questo quadro mette in evidenza che, stando agli indicatori positivi, bisogna continuare così e si può ben sperare rispetto al futuro e alla possibilità che la regione possa incamminarsi verso una nuova fase di crescita sociale ed economica.
Rispetto alle questioni negative, invece, va ribadito che spetta alle pubbliche istituzioni impegnarsi per trovare le soluzioni.
Soluzioni che, in questa fase storica, possono essere attivate grazie ai fondi del Pnrr e grazie ad una nuova consapevolezza politica, istituzionale e collettiva che si è sviluppata dopo la pandemia e a causa della guerra in Ucraina.
Questa è la sfida dei prossimi anni per la quale ci dobbiamo tutti impegnare”.