Ecco quanto afferma in un comunicato ufficiale il capogruppo del Pd, Roberto Cifarelli:
“Negli anni passati, pur in assenza di una specifica normativa nazionale, i governi regionale di centrosinistra avevano provato a dare qualche certezza in più agli operatori balneari facendo sì che in tutto il percorso che ha portato all’anno 2019 di Matera capitale della cultura si evitasse la sistematica rimozione annuale delle strutture dei lidi, evitando così i notevoli costi di smontaggio, immagazzinamento e montaggio delle strutture.
L’impegno nei confronti dei cosiddetti ‘balneari’ culminò con l’approvazione della delibera di Giunta regionale n.115 del febbraio 2019 che, recependo la normativa comunitaria, consente di stabilizzare il settore rimuovendo la storica precarietà che ne ha contraddistinto fin qui l’esistenza a causa della brevità delle concessioni demaniali marittime.
Nei giorni scorsi risulta esserci stato un incontro con gli assessori regionali il cui esito, dalle notizie apprese, non avrebbe soddisfatto i balneari.
Ad oggi gli operatori non hanno ancora alcuna certezza circa il proprio destino, mentre l’estate si avvicina inesorabilmente.
Non si comprendono le ragioni per cui non viene data attuazione alla delibera 115/2019 in ordine alle concessioni demaniali marittime al 31/12/2009 e a quelle pluriennali, concedendo con atto ricognitivo la proroga di 15 anni così come confermato anche dalla recente circolare del 20 dicembre 2019 e come stanno già facendo altre regioni.
Relativamente alle concessioni demaniali con scadenza dopo il 31/12/2015, considerate le numerose sentenze pro e contro le proroghe delle concessioni demaniali, si può procedere invece con atti ricognitivi e nelle more accordare una proroga per non compromettere la stagione ormai alle porte, così superando ed evitando inutili rischi di contenzioso.
Al momento non abbiamo ancora compreso quali sono i motivi che impediscono di dare attuazione alla delibera 115/2019, che non sarebbe complicato eventualmente integrare o modificare.
Quello che troverei complicato e nello stesso tempo sbagliato, come invece si è paventato nell’incontro, sarebbe il procedere con una norma-provvedimento che si potrebbe prestare ad una impugnativa del governo nazionale e dunque potrebbe definitivamente pregiudicare gli sforzi fin qui profusi per dare stabilità al settore creando così un danno enorme per l’economia regionale”.