Il passaggio dell’avv. Rocco Fuina dal Consorzio per lo Sviluppo Industriale della Provincia di Matera al Consiglio Regionale pone la questione della governance dell’Ente, con riguardo sia alla sua operatività immediata che al suo futuro.
Il Presidente di Confapi Matera, Massimo De Salvo, da sempre sensibile al tema delle aree industriali, chiede alla Regione Basilicata di provvedere subito a nominare il nuovo amministratore unico al fine di evitare lacune nei servizi alle imprese.
Per il Presidente De Salvo, inoltre, “occorre individuare un manager del territorio, così come lo era Fuina cui va il ringraziamento dell’Associazione per l’egregio lavoro svolto in questi anni, e soprattutto preservare l’integrità e l’autonomia del Consorzio di Matera, così come fu deciso all’atto dell’approvazione della legge istitutiva della società APIBAS a Potenza.
Da quel giorno, oltre alle considerazioni di ordine giuridico rivenienti da violazioni di legge e di statuto – come ebbe a osservare persino l’Ufficio Legislativo della Regione e più modestamente Confapi Matera – sono rimasti senza risposta gli interrogativi sulla mala gestio del Consorzio di Potenza, i cui debiti in ossequio alla ragion di Stato (rectius di Regione) sono stati socializzati in una bad company posta in liquidazione. Così come non si è mai capito perché nelle aree industriali della provincia di Potenza si è permesso per anni alle imprese di pagare i servizi a costi di gran lunga inferiori a quelli di Matera, se non addirittura in alcuni casi di non pagare affatto, creando una disparità di fatto dell’attrattività di queste aree”.
Il Presidente di Confapi Matera, inoltre, “coglie l’occasione del cambio di amministratore unico per riproporre il vecchio tema dell’attuazione dell’art. 27 della L.R. n. 18/2010 che, prevedendo il trasferimento ai Comuni dei cosiddetti servizi indivisibili, quali la manutenzione delle strade, il taglio dell’erba e la pubblica illuminazione, risolverebbe l’annosa questione della doppia imposizione a carico delle imprese insediate nelle aree industriali.
Infatti, trasferendo ai Comuni la titolarità delle infrastrutture gestite dai Consorzi, si porrà fine alla palese ingiustizia che si perpetra dal 2014 e che vede le imprese pagare le spese di gestione ai Consorzi e la Tasi ai Comuni per i medesimi servizi”.