La maggioranza «impegna il governo a valutare nel mese di maggio, sulla base dell’andamento del quadro epidemiologico oltre che dell’avanzamento della campagna vaccinale, l’aggiornamento delle decisioni prese» con l’ultimo decreto legge sulle riaperture, «anche rivedendo i limiti temporali di lavoro e spostamento», ovvero l’orario del coprifuoco.
È quanto è scritto nel testo – riformulato – di un ordine del giorno sulle riaperture, condiviso dalla maggioranza alla Camera.
Il testo è frutto di una mediazione condotta dal ministro Federico D’Incà, che ne ha parlato direttamente anche con il premier Mario Draghi.
Il raggiungimento di una tregua sul tema del coprifuoco nella maggioranza è stato confermato anche da Matteo Salvini, leader della Lega:
“Ci sarà un ordine del giorno della maggioranza sulla questione del coprifuoco, per rivedere le restrizioni già a maggio.
Sarà recepito dal governo e votato da tutta la maggioranza”.
Il capogruppo alla Camera, Francesco Lollobrigida, ha fatto sapere che:
“noi vogliamo certezze per gli italiani, non chiacchiere per buttare la palla avanti”.
Così la Meloni:
“Ci chiedete di prendere in considerazione l’ipotesi di valutare tra un mese l’aggiornamento delle decisioni sul coprifuoco.
Ma che riformulazione è?
Il coprifuoco è una misura illegittima, inutile, devasta le imprese e massacrerà il turismo.
Questa misura inutile ve abolita adesso”.
L’ordine del giorno promosso da Fratelli d’Italia, tuttavia, è stato respinto dall’Aula della Camera: 233 i no, contro 48 sì e otto astenuti.
Non hanno partecipato al voto Forza Italia e Lega.
A favore soltanto il partito di Meloni e l’Alternativa c’è.
Sul fatto che la mediazione raggiunta nella maggioranza ha spaccato il centrodestra, Salvini ha risposto così:
“Io bado al risultato, dentro al governo posso incidere. Ne vale la pena”.