Smentita del Comitato tecnico scientifico sulla possibilità di riaprire bar e ristoranti fino alle 22:00:
“Una rimodulazione dei pacchetti di misure potrebbe modificare l’efficacia nella mitigazione del rischio.
Circa la previsione di rimodulazione delle misure previste nelle diverse fasce di rischio ‘si rimanda alle valutazioni del decisore politico‘.
In ogni caso, sempre relativamente ai rischi, ‘andrebbero considerate le diverse tipologie dei pubblici esercizi (distinguendo tra ristoranti e bar).
La situazione epidemiologica, pur mostrando una lieve diminuzione dell’incidenza nel paese, evidenzia ancora un rischio moderato/alto con un elevato impatto sui servizi assistenziali nella maggior parte delle regioni e province autonome.
Il settore della ristorazione presenta alcune criticità connesse all’ovvio mancato uso delle mascherine, con potenziale aumento del rischio in presenza di soggetti asintomatici”.
Il presidente della Liguria, Giovanni Toti, sui social era certo di una modifica alle misure preventive:
“Ristoranti aperti la sera in zona gialla e a pranzo in zona arancione: è arrivato finalmente il parere favorevole del Comitato Tecnico Scientifico e speriamo che si possa partire al più presto”.
Lo stesso Toti ha poi rettificato:
“Rispetto alla notizia del via libera all’apertura dei ristoranti la sera in zona gialla e a pranzo in zona arancione, il Comitato tecnico scientifico ha precisato di aver analizzato alcune regole che consentirebbero alle attività di poter lavorare in sicurezza ma che la decisione definitiva spetta al Governo.
L’ennesimo episodio di confusione, con comunicazioni contraddittorie: da Roma prima la frenata, poi l’apertura del viceministro alla Salute Sileri, che auspica la ripartenza.
Decisioni che vanno in contrasto in poco più di un’ora, colpendo ancora una volta lavoratori e attività.
Al netto di tutte le valutazioni scientifiche che vanno fatte, per quale motivo le regole che oggi ci consentono di pranzare al ristorante in sicurezza non dovrebbero essere valide anche per la cena?
Mi auguro che arrivi al più presto un Governo che decida una volta per tutte e in maniera chiara, perché lasciare le attività in questo limbo e in balia dell’ennesima incertezza non fa che danneggiarle ulteriormente.
E dopo mesi di sacrifici, lo trovo inaccettabile“.