“La scuola è stata colpita da una politica denigratoria volta sempre alla scelta più semplice, meno costosa e meno impegnativa. Abbiamo chiesto più volte alla Regione di essere ascoltati, ma senza risposta. Alla fine, è chiaro, a pagare siamo sempre noi studenti”.
Questo il grido d’allarme lanciato, in una lettera aperta, dall’Unione degli Studenti – Basilicata:
“Siamo noi, gli emarginati ed inutili studenti, l’ultima ruota del carro chiamato Italia. Lasciati ormai a noi stessi da una politica sorda che non ci ascolta.
E già, perché qui non ci ascolta nessuno, tutti sanno tutto e noi, poveri cretini, siamo lasciati in balia del caos, e con noi Dirigenti Scolastici e Docenti.
Facile dire: ‘Chiudiamo le scuole’, ‘Facciamo la DAD (didattica a distanza)’, quasi come se la DAD e la didattica in presenza siano equiparabili.
Tanto siamo una generazione di falliti, a cosa serviamo?
Un tipo di didattica vale l’altra, quindi inondiamo i dirigenti di note ministeriali, protocolli, normative varie e poi chiudiamo la scuola.
‘Tutti dobbiamo fare sacrifici’ ci siamo sentiti dire, ma voi state sacrificando il futuro del vostro paese.
‘Sono necessari dei tagli, tagliamo i fondi destinati all’istruzione’ ci siamo sentiti dire, ma voi state tagliando il futuro del paese.
Senza scuola, siamo senza futuro: state privando l’Italia del suo futuro.
I vostri errori gravano sulle nostre spalle, la colpa non è nostra, la colpa è vostra.
Firmato, un povero liceale cretino non degno di nota come tanti altri”.