“L’aumento esponenziale dei contagi di questi giorni ha evidentemente smentito il generalizzato ottimismo che aveva caratterizzato il finale della scorsa primavera e l’intera estate, espresso anche attraverso alcune dichiarazioni del presidente Bardi secondo il quale il sistema sanitario lucano avrebbe retto bene la fase dell’emergenza.
Dichiarazioni che oggi appaiono quanto mai anacronistiche”.
È quanto sostiene il segretario generale della Cisl Basilicata Enrico Gambardella aggiungendo che:
“la pandemia ha evidenziato la debolezza di un modello sanitario regionale che ha abbandonato il territorio per concentrarsi con mezzi e risorse umane sulle due aziende ospedaliere di Potenza e Matera, evidenziando l’assenza di una politica di coordinamento e sostegno alla rete dei medici di base, letteralmente abbandonati a se stessi se nel fronteggiare senza mezzi l’emergenza nelle aree interne regionali.
Abbiamo sofferto per la carenza dei dispositivi di protezione per il personale sanitario, le forze dell’ordine, i lavoratori dei trasporti e degli altri servizi essenziali.
Abbiamo preso atto della carenza dei tamponi e di un sistema sanitario regionale che, in regime di emergenza, ha scoperto di avere un numero largamente insufficiente di postazioni di terapia intensiva.
Per non parlare delle numerose vicende hanno alimentato polemiche e cronache giornalistiche, dagli ospedali da campo donati dal Qatar alla mancata individuazione delle residenze di cura post Covid, dalla mancata costituzione di un nucleo di operatori sanitari per il tracciamento del contagio al trasferimento in altre regioni di alcuni medici anestesisti proprio nel periodo topico dell’emergenza, etc.
La nostra perplessità di oggi è dovuta alle dichiarazioni del presidente Bardi circa l’esistenza fin dal 2 luglio scorso di un piano d’emergenza.
Ebbene, proprio in ragione di queste affermazioni, riteniamo lecito chiedere cosa contenesse tale piano alla luce delle difficoltà attuali, visto che è andata deserta la gara per il vaccino antinfluenzale, che non sono state individuate le residenze per i contagiati a bassa intensità, che non è stata costituita un’unità operativa regionale per il tracciamento dei contagi e che non è stato adottato un piano integrato dei trasporti in vista della riapertura delle scuole.
È giunto il momento che il presidente Bardi spieghi a tutti i lucani il motivo delle sue affermazioni che, seppur espresse con l’abituale pacatezza e gli usuali toni paternalistici, appaiono improntate più a un ingiustificato fatalismo che a un piano che avrebbe dovuto prevedere e programmare le necessarie azioni di contrasto ad un ‘destino cinico e baro’ che ha portato la Basilicata a perdere il primato estivo della regione a zero contagi e ad avere un rapporto contagi/abitanti tra i più alti d’Italia.
Per questo riteniamo che, prima ancora di richiedere ed eventualmente costituire delle cabine di regia, che pure potrebbero essere utili luoghi di confronto e condivisione sociale, sia necessario e non più rinviabile una seria e attenta analisi delle responsabilità di chi ha generato questa situazione e nel contempo una altrettanto necessaria immediata individuazione delle priorità delle azioni da mettere in campo.
È della massima urgenza e necessità chiamare i sindaci, le parti sociali, la direzione scolastica regionale e il Cotrab ad un’azione concertativa per definire il Piano Emergenziale Integrato della Scuola e dei Trasporti della Basilicata.
Allo stesso tempo è necessario che si attivi immediatamente, come sta venendo già in altre regioni, una campagna di tamponi per la popolazione scolastica regionale, ormai individuata come uno dei maggiori elementi di rischio per la trasmissione del contagio, predisponendo un piano di educazione e prevenzione del contagio indirizzata alla popolazione più giovane.
Per non sospendere le produzioni e immobilizzare l’economia regionale, occorre potenziare le azioni di prevenzione e sicurezza al contagio per i lavoratori attraverso la sottoscrizione di un protocollo unico con le associazioni datoriali per costituire e dare operatività in tutti i posti di lavoro dei comitati per la sicurezza, con il relativo impegno del governo regionale ad approvare un’apposita legge regionale che, nel recepirne il funzionamento, crei, contestualmente, un’apposita struttura di supporto di medicina legale del lavoro.
Bisogna infine a garantire il diritto alla salute per tutti i cittadini tenendo aperti gli ospedali per la cura di tutte le patologie estranee al Covid-19, potenziando subito le strutture di assistenza territoriale e sostenendo l’azione dei medici di base con una campagna informativa e formativa sulla tele-diagnostica, attraverso anche la dotazione di presidi e strumenti informatici.
L’intero movimento sindacale confederale lucano ritiene che il governo Bardi non possa più sottrarsi a queste responsabilità e debba immediatamente affrontare il tema di come dare un nuovo assetto al governo della sanità e delle politiche sociali regionali e promuovere subito un’azione di coordinamento sociale quale indispensabile strumento di contrasto ad un’emergenza che purtroppo sta assumendo i caratteri della incontrollabilità anche in Basilicata”.