Così Serena Ranieri, presidente di Federmep (associazione che raccoglie imprese e liberi professionisti del comparto wedding & event):
“Persino le agenzie di ESCORT riceveranno il contributo previsto dal decreto ristori bis.
Non solo i sexy shop, quindi, ma anche le agenzie di accompagnatrici, equiparate, ai fini fiscali, alle agenzie matrimoniali.
E’ la prova provata che i Codici Ateco sono una giungla in cui è difficile districarsi e non possono essere il criterio adottato per i ristori.
Non si tratta di innescare una guerra tra poveri, ma cercare di adottare parametri di equità e omogeneità.
E invece molte categorie in ginocchio a causa delle restrizioni, alcune delle quali inserite nella filiera dei matrimoni e degli eventi, continuano ad essere escluse.
Altre assurdità riguardano i criteri temporali e geografici.
Non ha senso tenere come mese di riferimento il mese di aprile, quando nei mesi estivi alcune attività hanno lavorato e altre sono rimaste invece ferme al palo, con perdite di fatturato, penso al nostro settore, che superano l’80% e in taluni casi il 90%.
Infine non ha ragion d’essere neanche la distinzione tra zone, a meno che non si voglia credere che un’attività oggi in zona gialla lavori normalmente.
Su questi tre punti verte il pacchetto di emendamenti al decreto Ristori che abbiamo inviato ai gruppi parlamentari: se proprio si vuol mantenere i codici Ateco si estenda l’elenco includendo gli attualmente invisibili, molti dei quali nel nostro comparto, e si calcolino i risarcimenti sul calo di fatturato del periodo marzo-ottobre.
Ogni altra misura non farà che accrescere le iniquità e la tensione sociale”.