Com’è noto, dal 18 maggio hanno preso il via gli allentamenti delle misure restrittive imposte dal governo ad inizio epidemia.
“Non possiamo aspettare il vaccino” ha detto il Premier Giuseppe Conte in collegamento da Palazzo Chigi, presentando il nuovo DPCM e le novità sulle riaperture delle attività.
Le prossime novità riguarderanno le aperture totali tra regioni.
Infatti, a partire dal 3 giugno prossimo, potrebbe essere possibile spostarsi da una regione all’altra senza autocertificazione.
Il tutto però dipenderà dalla curva dei contagi.
Sulla questione è intervenuto il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia in audizione alla Commissione Federalismo fiscale della Camera:
“L’ipotesi di programmare le riaperture interregionali dal 3 giugno è stata ufficializzata ma a condizione che si rispettino i dati del monitoraggio: se una regione è ad alto rischio è evidente che non può partecipare alla mobilità interregionale.
Un paese che si rimette in cammino non poteva non avere regioni più autonome nel decidere su cosa aprire e in quanto tempo.
Il governo centrale ha dato la facoltà non l’obbligo: non abbiamo detto ‘dovete aprire’, abbiamo detto ‘potete aprire a condizione che’.
Autonomia significa responsabilità, ogni regione si assume la responsabilità di riaccendere gli interruttori con gradualità.
E’ inevitabile che ci siano regioni che decidono di riaprire alcune attività qualche giorno dopo.
In una vicenda come questa non vince la fretta ma la valutazione saggia dei numeri e nessuno deve avere fretta”.