Il Governo è al lavoro per delineare cosa prevederà il Decreto Sostegno.
Il lavoro sul testo però si preannuncia ancora lungo: sarà oggetto di riunioni continue in settimana per arrivare a una bozza condivisa entro 7-10 giorni.
Ecco alcune misure riportate da “Il Fatto Quotidiano” indicate in una schema preliminare del decreto Sostegno:
- “Nuovi ristori sulla base del calo medio mensile del fatturato nel 2020 rispetto al 2019.
Con i soldi che arriverebbero entro il 30 Aprile, considerati i tempi necessari per costruire una nuova piattaforma gestita da Sogei.
- Altri due miliardi per i vaccini, compreso il trasporto e la somministrazione, e le terapie anti-Covid.
- Licenziamenti bloccati fino a fine Giugno e proroga della Cig Covid per tutto l’anno.
- Sospensione dell’invio di nuove cartelle per altri due mesi fino a fine Aprile.
Per i vaccini si delinea in una prima fase l’intervento dei medici di famiglia mentre in una seconda fase sarebbero coinvolte anche le farmacie.
Per gli aiuti alle attività economiche entrerebbe in campo Sogei che dovrebbe predisporre entro 30 giorni dalla pubblicazione in gazzetta una nuova piattaforma ad hoc.
Dopo 10 giorni dovrebbero arrivare i primi indennizzi ed entro il 30 Aprile il totale.
Scomparirebbe, come da attese, il criterio dei codici Ateco.
Il meccanismo però, stando a questa bozza, non sarebbe quello del rimborso dei soli costi fissi che si ipotizzava da settimane.
Ma rimarrebbe legato al calo di fatturato: non più quello del solo Aprile 2020 a cui finora sono stati ancorati i precedenti ristori bensì la media mensile dell’intero anno rispetto al 2019, a patto di aver perso nel complesso almeno il 33% (ma la percentuale è da confermare).
Le fasce di indennizzo diventerebbero quattro:
- il 30% per le attività con ricavi fino a 100mila euro,
- 25% fino a 400mila euro,
- 20% fino a un milione,
- 15% per quelle con fatturato più alto.
Si starebbe ancora valutando come intervenire per sostenere le start up.
I decreti ristori del governo Conte riconoscevano cifre parametrate al 20% della differenza di fatturato tra Aprile 2020 e Aprile 2019 per chi avesse avuto ricavi 2019 sotto i 400mila euro, 15% in caso di ricavi tra 400mila euro e 1 milione e 10% con ricavi tra 1 e 5 milioni.
Questi aiuti dovrebbero coinvolgere 2,7 milioni tra imprese e professionisti con fatturato fino a 5 milioni.
In questo schema sarebbero previsti anche 600 milioni da aggiungere ai contributi a fondo perduto per la filiera della neve, visto lo stop definitivo della stagione per lo sci, da ripartire in Conferenza Stato-Regioni.
Per la filiera della montagna, però, si starebbe ragionando su come modulare in modo diverso l’intervento.
Così come si valuta se rafforzare ulteriormente il finanziamento per il piano vaccinale e sarebbe ancora in discussione la modalità con cui fare ripartire la riscossione delle cartelle.
Al momento si pensa a un nuovo stop generalizzato fino al 30 Aprile sia per l’invio di nuovi atti sia per il pagamento delle rate della cosiddetta ‘pace fiscale’ cioè la rottamazione ter e il saldo e stralcio.
Il capitolo fiscale, peraltro, potrebbe anche contenere un nuovo stralcio delle cartelle ferme da anni nel magazzino: si ipotizza di cancellare quelle tra il 2000 e il 2015 per importi massimi fino a 5mila euro comprese sanzioni e interessi.
L’intervento riguarderebbe 60 milioni di cartelle e avrebbe un costo di due miliardi tra 2021 e 2022″.