La Fp Cgil e la Cisl Fp hanno inviato una diffida sui ritardi nella processazione dei tamponi e nell’applicazione dei dispositivi di sicurezza del personale operante all’interno delle strutture sanitarie e ospedaliere, al prefetto della Provincia di Potenza, all’assessore regionale alla Sanità, alla task force regionale, all’unità di crisi regionale, nonché alla Procura della Repubblica del Tribunale di Potenza.
Di seguito una nota dei sindacati con i dettagli:
“Le organizzazioni sindacali, a fronte delle precedenti numerose sollecitazioni e denunce agli enti e società preposte, sono costrette a rilevare l’inammissibile e incomprensibile ritardo nella processazione dei tamponi del personale operante nelle strutture ospedaliere della Regione Basilicata. Si constata, purtroppo, che sono state raggiunte punte di circa 200 ore per ottenere i risultati dei tamponi effettuati, a fronte delle 36 massime previste dalla circolare del ministero della salute del 20 marzo scorso per il personale sanitario.
Tale lasso di tempo è inammissibile per chiunque, a maggior ragione per coloro che operano a vario titolo all’interno delle strutture sanitarie e ospedaliere, considerato che in molti casi, in attesa del referto, i lavoratori, al fine di garantire la continuità dei servizi, continuano a prestare la loro attività lavorativa con una condotta che pone potenzialmente a rischio la loro stessa salute, quella degli altri operatori impegnati e quella dei degenti. Per di più non bisogna sottovalutare la confusione e le inesattezze che avvengono nella comunicazione degli esiti dei tamponi e i possibili conseguenti rischi.
È di una gravità estrema quanto sta succedendo e questo modus operandi di tutti gli enti preposti e delle aziende sanitarie e ospedaliere mette oggettivamente a rischio la salute dei lavoratori tutti, operanti a qualsiasi titolo nelle strutture sanitarie, nonché degli stessi cittadini.
Come Fp Cgil e Cisl Fp non possiamo che smentire le dichiarazioni dei vertici della task force regionale secondo i quali non vi sono arretrati nella processazione dei tamponi: non solo denunciamo sovramenzionati ritardi, ma anche il fatto che vi sono diversi lavoratori ancora in attesa di effettuare il tampone, pur essendo stati a contatto con casi risultati positivi.
La Fp Cgil e la Cisl Fp chiedono inoltre di avviare senza ulteriori indugi la processazione dei tamponi presso l’Irccs Crob, che si era dichiarato pronto a partire, facendo presente che vi sarebbe la possibilità di effettuare l’analisi dei tamponi per il Covid 19 anche in altre strutture periferiche, come l’ospedale di Villa d’Agri. Non si comprendono ad oggi le motivazioni per le quali si siano attrezzati e/o si stiano attrezzando così a rilento i laboratori per le analisi dei campioni Covid 19, e si stigmatizzano questi ritardi che producono deleteri impatti su tutta la popolazione, che a cascata registra rallentamenti e/o ritardi nell’accesso alle cure, con esiti che possono rivelarsi fatali.
A tale grave situazione si aggiunga la carenza / insufficienza di dpi, come il caso dell’ospedale San Carlo che, come da deliberazione del direttore generale del 17 marzo, solo dopo la scoperta del focolaio presso la struttura di Villa d’Agri, ha dato atto della carenza di mascherine e ne ha autorizzato l’acquisizione urgente e indifferibile. Tutte circostanze che hanno aumentato e aumentano in modo esponenziale i rischi per la salute sia degli operatori che delle persone che per motivi di lavoro o salute vengono in contatto con loro. A tal proposito ricordiamo che con nota del 13 marzo scorso, dopo decine di solleciti, verbali e scritti, avevamo già diffidato le aziende sanitarie e ospedaliere proprio sulla carenza di dpi.
La Fp Cgil e la Cisl Fp chiedono che vengano date immediate risposte in modo da prevenire, anche solo potenzialmente, focolai nelle strutture sanitarie e ospedaliere. Si ribadisce infine la necessità di garantire a tutti gli operatori la necessaria ed imprescindibile dotazione di dpi, al fine di tutelare in ogni modo la salute sia del personale tutto operante nelle strutture sanitarie, che dell’utenza.
Alla Regione Basilicata chiediamo di emanare con estrema ed indifferibile urgenza, in aderenza ai protocolli di intesa nazionali del 14 e 20 febbraio scorso, linee guida univoche per le aziende sanitarie che, in assenza di indirizzi precisi e vincolanti, continuano ad assumere decisioni autonome, in molti casi non conformi e coerenti tra loro, creando disagi e confusione tra i lavoratori e alimentando le paure e i timori di chi continua a prestare la propria professionalità al servizio della salute. Tutti i soggetti devono attivarsi immediatamente in un quadro univoco ed unitario, al fine di realizzare effettivamente e senza ulteriori indugi le indispensabili e complessive condizioni di tutela di ogni singolo operatore, della collettività e della salute pubblica.
L’invito rivolto ai prefetti è quello di vigilare e farsi garanti dell’attuazione di quanto richiesto.
In assenza di un repentino riscontro risolutivo del problema, la Fp Cgil e la Cisl Fp saranno obbligate ad agire in ogni modo e in ogni sede ai fini di tutelare al tempo stesso la cittadinanza e gli operatori”.