Nelle prossime ore potrebbero arrivare zone rosse per le Regioni più a rischio.
Ecco sintetizzato da Il Sole 24 Ore cosa potrebbe accadere:
“Dopo aver varato domenica 25 ottobre l’ultimo Dpcm per provare a contenere la curva epidemica del Coronavirus, il Governo esclude di ricorrere nelle prossime ore a nuovi provvedimenti prima che sia chiaro quali effetti le misure messe in campo hanno prodotto. Ma con la «subdola e repentina» impennata della curva (definizione di Giuseppe Conte), con numeri dell’epidemia in crescita inarrestabile (ieri +26.831) il Paese, secondo gli esperti dell’Istituto superiore di sanità, si sta avviando verso lo scenario 4 (il più grave nella classificazione dei livelli di rischio ). C’è da aspettarsi che nell’arco dei prossimi dieci giorni possano essere decise ulteriori restrizioni. Ecco quello che potrebbe accadere.
Regioni a rischio chiusura: la Lombardia
Prima di arrivare a una chiusura generalizzata, a rischiare il lockdown già nelle prossime ore sono le Regioni in cui la situazione sanitaria è più critica. A partire dalla Lombardia dove ieri si sono registrati 7.339 nuovi positivi (maggior aumento su base quotidiana), 53 ricoveri in terapia intensiva e 57 decessi. Gli esperti spingono per la serrata totale: «Avrei fatto il lockdown a Milano 10 giorni fa» ha detto il direttore di microbiologia e virologia dell’università di Padova Andrea Crisanti, spiegando che «per vedere gli effetti delle misure del governo ci vorranno altri 7-10 giorni. Ma, se continua così, non possiamo aspettare altri 10 giorni». Una decisione potrebbe arrivare domenica, dopo l’incontro tra il presidente della Regione Attilio Fontana e il sindaco di MIlano Beppe Sala. «Se sarà necessario – ha spiegato il primo cittadino milanese – lo faremo senz’altro e non sarò certo io a difendere nulla» ma «ad oggi non ho sul mio tavolo un progetto di lockdown».
Le altre quattro Regioni verso il lockdown
Già negli scorsi giorni il consigliere del ministro della Salute Walter Riccardi aveva parlato di «chiusura necessaria» per Milano e Napoli. E la Campania (ieri 3.103 le persone risultate contagiate su 17.735 tamponi esaminati) è l’altra Regione dove potrebbe arrivare a breve un mini-lockdown, insieme a Piemonte (2.585 nuovi casi), Liguria (già da oggi e per tre sere dalle dalle 21 alle 6 sono vietate le passeggiate «senza giustificato motivo») e Umbria (toccato ieri il primato di 694 contagi in 24 ore).
Conte in Parlamento il 4 novembre
Oggi la pubblicazione del monitoraggio settimanale dell’Istituto superiore di sanità darà ulteriori elementi di valutazione ma se il Governo decidesse di varare nuovi provvedimenti lo si capirà già la prossima settimana. Mercoledì (4 novembre) il presidente del Consiglio Giuseppe Conte è atteso in Aula alla Camera per comunicazioni sulle misure per fronteggiare la pandemia da Covid e la conseguente crisi economica. Non una semplice informativa: trattandosi di comunicazioni, dopo il dibattito verranno votate le risoluzioni presentate dai gruppi. Le nuove misure del Governo potrebbe scattare già nel fine settimana successivo.
Il modello francese
Se l’esecutivo decidesse di intervenire con ulteriori limitazioni, la nuova edizione del lockdown sarà diversa da quella di primavera nata per fronteggiare la prima ondata di contagi da Covid. Le scuole rimarranno aperte, così come fabbriche, aziende agricole e uffici pubblici. Si potrà continuare quindi a lavorar ma con una rafforzamento obbligatorio della quota di telelavoro da parte delle aziende. La preoccupazione è la stessa espressa dal presidente francese Emmanuel Macron: «L’economia – ha detto – non deve né fermarsi, né crollare»”.