Secondo il Fondo Monetario Internazionale si riducono le stime di crescita in Italia al 3% nel 2021.
La stima a ribasso è legata alle difficoltà legate alla riapertura delle attività economiche a seguito della seconda ondata di Coronavirus.
E aggiunge “wallstreetitalia”:
“Questa mattina il Fondo Monetario Internazionale nel suo Global outlook ha detto di attendersi per l’Italia una crescita del Pil del 3%, ovvero 2,2 punti percentuali in meno delle stime precedenti di Ottobre.
Le attese di crescita seguono la pesante disfatta del 2020 quando il Pil si stima sia calato del 9,2%.
Per quanto riguarda il 2022 il Pil dovrebbe crescere del 3,6%, l’1% in più alle stime di Ottobre.
Si tratta di numeri inferiori a quelli previsti per la zona euro.
Al momento risulta difficile capire quale sarà l’impatto sulle stime della crisi di governo e l’incertezza che riguarda l’implementazione del recovery plan”.
Afferma il capo economista del Fondo Monetario Internazionale, Gita Gopinath:
“Le perdite complessive per la produzione mondiale a causa del Coronavirus, rispetto alle previsioni pre-pandemia, ammontano a 22.000 miliardi di dollari nel periodo 2020-2025.
La contrazione economica mondiale del 2020 seppur inferiore alle attese (-3,5% invece del -4,4% previsto in precedenza) resta la peggiore dalla Grande Recessione.
150 paesi nel 2021 avranno redditi pro capite inferiori ai livelli del 2019.
Nel 2020-2021 circa 90 milioni di persone scivoleranno nella povertà estrema.
E’ necessario agire rapidamente per un ampio accesso ai vaccini e medicinali contro il Covid per correggere le profonde disuguaglianze che esistono al momento.
Le nuove varianti del virus “ricordano come la pandemia non è finita fino a quando non è finita ovunque”.